Descrizione
La chiesa di S. Maria in Progno esisteva già nel 1200, come dimostra un testamento redatto a Prun nel 1222 nel quale un certo Januario de Pevecano stabilisce dei legati ad alcune chiese tra le quali anche “Sancte Marie in Prugno”. All’inizio del Cinquecento la chiesa era meta di grande devozione. All’inizio del 1600 risulta custodita da un frate converso, certo Francesco dell’ordine dei Domenicani.
Insediato un piccolo gruppo di Carmelitani del convento di S. Tomaso Cantuariense, i quali oltre a diffondere il culto della Madonna del Carmine, officiavano la Messa. Dalla visita pastorale del 1605 del vescovo A. Valier, si viene a conoscenza di 4 altari dedicati a S. Giovanni Battista, S. Domenico, SS. Trinità e Madonna. Dopo la partenza dei frati, la chiesa passò alla Confraternita della Madonna del Carmine: di questa si ha notizia anche nel 1609, quando il Papa Paolo V concesse l’Indulgenza Plenaria ai suoi membri. La documentazione sulla storia della chiesa, dimostra come la definizione di Santa Maria in Progno è probabilmente la più antica; lo dimostrerebbe anche una statua della Madonna che secondo un’antica tradizione, tramandatasi fino ad oggi, fu trovata da un contadino nell’alveo del Progno che da quel momento non creò più problemi .
Verso il 1500 è cresciuta e si è consolidata la devozione alla Vergine del Carmelo. La statua di marmo dorato del 1500, presente nella nicchia sull’altare maggiore, rappresenta la Madonna con Gesù bambino, ognuno con in mano lo scapolare del Carmine. Nella chiesa fino agli anni 60 c’erano numerosi ex voto (collane d’oro, bracciali, cuori, foto. dediche, ringraziamenti alla Madonna per grazie ricevute. Oggi questi per la maggior parte sono andati perduti.
La statua della Madonna, che assieme al Bambino Gesù è stata incoronata (non ci sono documenti sulla data), testimonia anch’essa una grande devozione popolare e l’importanza di questo Santuario mariano, fin dal medioevo. Così come l’indulgenza plenaria concessa nel 1609 dal Papa Paolo V ai “Confratelli e Consorelle della Compagnia della Madonna del Carmine eretta nella Chiesa di Santa Maria in Progno”.
La devozione a Maria Regina del Carmelo
Legata alla storia e ai valori spirituali dell’Ordine dei “frati della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo” (Carmelitani) – è espressa mediante lo “Scapolare del Carmine” – o “abitino” (indicato anche con altri nomi secondo i diversi luoghi) – ed è una delle devozioni più amate tra il popolo di Dio.
La grande diffusione sembra doversi ricondurre alla tradizione di una visione della Madonna, documentata almeno alla fine del secolo XIV. È una devozione antica, che, tuttavia, conserva tutta la sua validità, se compresa e vissuta nei suoi valori autentici.
Lo Scapolare del Carmine
La decisione di consacrarsi a Maria deriva da una scelta della volontà, mossa dalla fede e dall’amore. È quindi un atto intimo, personale, che impegna le facoltà dell’anima. Può tuttavia manifestarsi esternamente per mezzo di un rito o di segni, che cadono sotto l’esperienza dei sensi e possono essere percepiti dagli altri.
Fonte: https://santamariainprogno.com/santuario/le-origini.html
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