Descrizione
L’antico borgo di Vivinaia fu distrutto nel 1331 dalle truppe fiorentine. Sulle ceneri di questa antica curtis nacque – negli anni immediatamente successivi al saccheggio – il borgo fortificato di Montecarlo. Risale a questo periodo la costruzione di questa chiesa, dedicata – al pari di quella di Vivinaia – a Sant’Andrea. L’edificio trecentesco, più basso dell’attuale, a navata unica, doveva presumibilmente presentarsi in stile romanico, con copertura a capriate e una cripta, ancora oggi visibile. L’edificio sacro venne completamente ristrutturato nella seconda metà del XVIII secolo su disegno dell’architetto varesino Giuseppe Vannetti e dell’ingegnere pesciatino Giuseppe Bernardi.
La cripta è comunemente detta il fondaco, in quanto aveva la funzione di deposito degli atti più importanti della comunità. Presenta una volta a vela sostenuta da due robuste colonne centrali e alcune pitture a fresco che decorano le pareti, realizzate nel XVI secolo (i quattro evangelisti e altre figure). Un tempo era decorata da altri affreschi più tardi, oggi staccati e conservati nel museo parrocchiale. Custodisce le tombe del vescovo Felice Seghieri, vescovo di Sovana e Pitigliano nel XVIII secolo e di Iacopo Bianchi, facoltoso montecarlese e benefattore della chiesa.
Sulla sinistra della navata principale si incontrano la cappella della Madonna del Soccorso, la cappella del Rosario e quella del Santissimo Sacramento. La cappella della Madonna del Soccorso, elevata alla dignità di santuario nel 1961, racchiude nella seicentesca cornice marmorea dell’altare l’affresco di scuola fiorentina della Madonna del Soccorso (XV secolo). L’affresco, trasportato nella posizione attuale nel XVIII secolo e restaurato nel 1995, rappresenta la Madonna nell’atto di proteggere un bambino dalle grinfie del diavolo. Il legame della collegiata con il culto della Vergine risale quantomeno alla fine del XIV secolo: un’immagine mariana sembra si trovasse, almeno fino alla fine del Settecento, nella lunetta esterna del portale della chiesa, fatta dipingere da Giovanni Mingogi, vicario lucchese di Montecarlo nel 1387.
La cappella del SS. Sacramento, ampliata nel 1806 su disegno di Innocenzo Ansaldi, occupa in parte quella del Rosario. Vi si conserva un crocifisso ligneo di primo Seicento di scuola fiorentina, ritenuto miracoloso dalla popolazione locale, dietro il quale spicca un ornato seicentesco a forma di croce, di legno dorato.
La cappella del Crocifisso ospita il ritratto di San Carlo Borromeo, patrono del capitolo della Collegiata (si legge infatti nel pentametro protege qui tecum Carole nomen habet). La cappella del Rosario, oggi, ospita il fonte battesimale del 1596, circondato da membrature architettoniche cinquecentesche. Conserva una Madonna col Bambino del pittore lucchese Francesco Anguilla (1386-1440) datata 1434 e la scultura raffigurante Sant’Antonio abate, databile al secondo decennio del Quattrocento, opera del senese Francesco di Valdambrino (1363-1435). Vi si trova inoltre una seicentesca Madonna in trono col Bambino e i Santi Domenico e Caterina, dipinta su tela dal fiorentino, ma di scuola lucchese, Camillo Ciai e una grande pittura murale – staccata dalle pareti della cripta – raffigurante l’Ultima Cena, databile alla fine del Settecento. È oggetto di devozione anche la statua del Gesù morto (seconda metà del XVI secolo).
fonte: https://fondoambiente.it/luoghi/chiesa-di-s-andrea-montecarlo?ldc
LEGGENDA DELL’APPARIZIONE DELLA MADONNA DEL SOCCORSO
La fine del ‘300 e il periodo della signorìa guinigiana (1400-1430), nonostante carestie e pestilenze, ed il dominio fiorentino passarono in questa zona senza eccessive preoccupazioni belliche fino al 1496, anno della ribellione di Pisa ai Fiorentini, che portò nuove incursioni, rapine e distruzioni in Valdinievole e nella campagna di Montecarlo fino al 1509, anno della resa di Pisa.
E’ ricordato proprio per questi anni il miracolo dell’apparizione della Madonna su di una torre nel lato occidentale della fortezza, una notte in cui i Pisani, aiutati dagli alleati Veneziani, tentarono l’assalto della piazzaforte, e furono ricacciati dalla Vergine, dal temporale e dalle armi del presidio fiorentino.
Un percorso che illustra le strutture attraverso la storia e le leggende, come quella dell’apparizione della Madonna del Soccorso, venerata a Montecarlo, su di una delle due torri quadrate e per questo chiamata ora “Torre dell’Apparizione”.
Narra infatti la leggenda che nella notte del lontano 24 gennaio del 1400 l’esercito pisano tentò di attaccare Montecarlo scalando le mura del paese e sorprendendo gli abitanti nel sonno; apparve però improvvisamente la Madonna sulle mura della fortezza e con una grande luce trasformò la notte in giorno, terrorizzando il nemico a tal punto da farlo scappare ed annegare nel Leccio, un piccolo torrente che si era miracolosamente ingrossato ed aveva inondato la campagna circostante.
fonte: https://www.fortezzadimontecarlo.com/storia-e-leggende/leggenda-apparizione-della-madonna-del-soccorso/
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