Madonna di Montenero

Descrizione

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PADRE GIACOMO VIALE E IL SANTUARIO DI MONTENERO

La grave malattia che aveva colpito Padre Giacomo Viale nel febbraio del 1902, mentre i suoi fedeli pregavano per la sua guarigione nella chiesa del Paese Alto, lui, dal suo letto faceva un voto alla Vergine Immacolata, di dedicarLe un Santuario sul Montenero se gli avesse fatto la grazia di lasciarlo in questo mondo, non perché aveva paura di morire, perché doveva ancora terminare delle opere di bene.
Il Fratino, guardando la collina di Montenero, aveva già da tempo intuito che col passare del tempo, quel luogo sarebbe diventato se non un paese, una località popolata da diverse famiglie. La popolazione andava sempre più crescendo e si sentiva giustamente il bisogno di un luogo di culto per pregare insieme.
L’Augusta Madre di Dio, alla quale il venerato Padre si era rivolto esaudì il suo voto, ed egli non dimenticò il voto fatto.
Aveva da poco ripreso l’esercizio del sacro ministero, quando un giorno chiamò a sé il suo curato e recatosi fuori della Porta Soprana, gli mostrò di rimpetto il Montenero, chiedendo di chi fosse quella terra a metà della collina, dove c’era una folta macchia di pini, manifestando l’idea di innalzare lì un Santuario alla Vergine Maria.
Per rendersi meglio conto stabilì col curato di recarsi sul posto e quando vi furono, capì che la scelta del luogo era quella giusta.
Poi un giorno parlando con il cav. Adolfo Giribaldi, proprietario di una banca a Bordighera, gli parlò del suo progetto di costruzione, che però non decollava per mancanza di fondi.
Il cav. Giribaldi gli disse “Perchè non lo fate ora? Poi per i fondi sono a Vostra disposizione nella banca”.
Padre Giacomo Viale accettò e chiese 4.400 lire, una cifra non esagerata, ma sufficiente per costruire una chiesa di dimensioni modeste e molto semplice, dicendo che il resto sarebbe venuto in seguito. La generosa offerta del proprietario della banca tolse al “Fratino” ogni incertezza e fece iniziare subito i lavori di sterro e livellamento del terreno, dato che questo gli fu regalato dalla famiglia Gasparin.
Vedendo sorgere quelle mura e conoscendo le intenzioni di Padre Giacomo Viale, alcune persone di cuore vennero in aiuto con offerte, e così con i soldi di questi benefattori e con altri che riuscì a recuperare oltre a qualcosa di suo che lo costrinse alle più dure privazioni, si riuscì ad innalzare in breve tempo la chiesetta e rifornirla di tutto il necessario.
Per la statua della Vergine scelse l’immagine di un piccolo quadro che aveva nella sua stanza e, chiesto alla suora che da lungo tempo l’assisteva un parere, ma più che un parere cercava una conferma, la Vergine che, seduta, teneva sulle sue ginocchia il divino Infante, in atto di benedire.
In una bottega di Genova fu costruita ed egli gli diede il titolo di Nostra Castellana di Montenero.
Tre mesi prima che i lavori della chiesa finissero, la statua era già esposta nella chiesa parrocchiale, affinché i fedeli la potessero contemplare sin d’allora. Bordighera ricorderà per sempre il pellegrinaggio fatto nel 1905 per portare in trionfo sul Montenero la statua della Vergine. Il giorno della benedizione del nuovo Santuario fu fissato da Padre Giacomo per la seconda domenica dopo Pasqua, che quell’anno ricorreva il 25 Aprile.
Salendo sul pulpito nel pomeriggio del giorno precedente, per invitare i parrocchiani alla festa dell’indomani disse commosso fino alle lacrime “Maria sarà la Nostra Castellana che dal Santuario di Montenero proteggerà le campagne e le nostre case.
”Il giorno stabilito, una grande massa di gente si riunì nella chiesa parrocchiale ed altrettanti fuori nella piazza, a casa erano rimasti i vecchi e gli infermi, impossibilitati al lungo percorso verso Montenero. Non appena il vescovo benedì la statua, quella folla immensa, al suono della banda, s’incamminò entusiasta verso il Santuario, e mentre la statua saliva la collina, portata a spalle da giovani fieri di questo incarico, la folla intonava canti e percorreva il sentiero in mezzo allo scintillìo di lumi accesi in ogni dove.
Dal paese Alto si poteva scorgere un serpentone di teste ondeggianti lungo due chilometri, altrettanto erano quelli che erano saliti prima per occupare un posto di privilegio nei dintorni della Chiesa, tanto che il vescovo per raggiungere l’altare dovette chiedere l’aiuto delle guardie.
Tutti si congratularono con Padre Giacomo per la scelta del luogo e per la chiesa stessa e lui con lo sguardo velato da grossi lacrimoni per l’intensa commozione, disse che non poteva lasciare una parte del suo gregge che sempre più numeroso andava a stabilirsi nella regione di Montenero, dove col sudore della fronte e col lavoro della braccia, cercavano una vita più agiata e perciò era giusto che avessero anche un luogo dove poter pregare la Santa Vergine.
Aperto il Santuario, il venerato Padre rivolse ogni suo pensiero affinchè i devoti frequentatori della chiesa diventassero sempre più numerosi ed allora “Al mattino di ogni sabato, scrive il Rev. Don Novella, già suo curato, il Padre si levava verso le quattro e partiva per il Montenero con bastone e bisaccia.
Sul far dell’alba celebrava la Santa Messa. La schiera di devoti, che ogni sabato cresceva di numero, recitava il Santo Rosario.
“D’estate o d’inverno il Santo Parroco non tralasciò mai il mattutino pellegrinaggio “Vecchio di ottant’anni, – scrive sempre il Rev. Don Novella, – a malincuore cedeva qualche rara volta il suo posto a noi giovani”.
Talvolta, partiva la sera del venerdì e dopo lunghe ore trascorse ai piedi della Vergine, si ritirava in un rustico casolare sottostante il Santuario, dove si concedeva un poco di riposo.
Padre Giacomo Viale aveva pensato anche ai posteri di ricordare la pietà dei Bordighesi verso la Vergine Maria, ed allora fece apporre sul frontone della porta del Santuario una lapide commemorativa, ma, come i santi usano, facendo ricadere il merito tutto sui Bordighesi.
L’iscrizione sulla lapide è la seguente:
A Maria SS. Madre di Gesù
Salvatore del mondo
Castellana di Montenero+
nell’anno 50° della definizione
del suo Immacolato Concepimento.
La sagra del Santuario veniva da lui fissata per il 24 Settembre. Padre Giacomo Viale aveva scelto quel giorno sacro alla Vergine sotto il titolo di Nostra Signora della Mercede, perchè durando ancora la vendemmia, i Bordighesi si trovavano già numerosi sul Montenero.
Tutti gli anni il 24 Settembre si faceva una grande festa, ci disse la domestica del venerato padre, proprio una festa grande e se capitava di domenica, padre Giacomo la trasferiva al lunedì, perchè egli non lasciava le funzioni della Parrocchia.
C’erano 5 o 6 Messe, Messa grande e benedizione e vedere salire e scendere dal Montenero tanta gente nel corso della giornata era una cosa commovente e gioiosa che faceva piangere.
Ma erano talmente tanti i fedeli che accorrevano al devoto Santuario, da rendere necessario dopo solo due anni l’ampliamento della chiesuola.
Su disegno del sig. Angelo Bulgheroni la chiesa di Montenero fu ingrandita e si può dire, interamente rifatta.
Alla direzione ai lavori Padre Giacomo prendeva parte molto attiva, anche da lontano. Come lo dimostra una lettera scritta il 20 Agosto 1907 da San Dalmazzo di Tenda al suo curato: ”Ieri 19 Agosto venni a San Dalmazzo con l’intenzione di ripartire il 21, ma vedo che ciò non mi è possibile perchè la famiglia Angst insiste ch’io resti almeno 15 giorni.
La prego pertanto di scrivermi affinchè io parta subito perchè il capomastro ha chiesto della mia presenza per stabilire i limiti del gran muro della piazza. Con la chiesa nuova era sorto anche un campanile che però aveva una piccola campana e dopo pochi giorni ecco che arriva un’offerta dall’illustre signore inglese Clarence Bicknell che lo prega di accettare in dono la campana della chiesa Anglicana di Bordighera. Col campanile era stata costruita pure una sacrestia, sebbene piccola. Padre Giacomo la fece dividere in due con una tramezza e destinata la parte più grande a sacrestia, trasformò l’altra in una piccola cucina dove tre persone ci stavano a stento.
Eppure lui, quando si fermava a Montenero per due o tre giorni consecutivi, in quello spazio ristretto riusciva, con suo saccone di foglie di pino a dormire. Nonostante quel duro e aspro letto, per lui era una delizia poter dormire vicino alla sua Madonna.
I lavori di ampliamento, terminarono nel settembre del 1907, con relativa grande festa per il 24 alla presenza del Vescovo.
Finalmente i voti di Padre Giacomo erano stati realizzati. Ma le sorprese non erano ancora finite, durante la festa il banchiere inglese Edoardo Berry consegnò al padre un assegno di mille lire a nome di tutta la colonia inglese di Bordighera. Padre Giacomo tutto raggiante esclamò “Vedete, la Madonna comincia a pagare i suoi debiti, vedrete la Provvidenza provvederà”.
Quasi ottantenne, manifestò il desiderio di essere sepolto qui, vicino alla sua Madonna, che gli aveva concesso tante grazie attraverso la sua lunga esistenza e con le lacrime agli occhi, contemplava quel suo Santuario di Montenero che la Madonna gli aveva permesso di costruire. Anziano, sentiva che non poteva più occuparsi a lungo del Santuario e così lo cedette all’Ordine Francescano.
Questa scelta però fu oggetto di non poche critiche e mal vista nel paese. Si pensò ad una sollecitazione, mentre il Padre dovette vincere grandi difficoltà perché quella cessione fosse approvata dai superiori maggiori dell’Ordine Francescano.
La festa liturgica di N.S. della Mercede si celebra il 24 Settembre con processione Eucaristica e Benedizione dei due golfi (Bordighera e Ospedaletti).
Adiacente al Santuario vi è la casa d’accoglienza che può ospitare fino a 55 persone e nel terreno sottostante un camping per tende con capienza di 35 persone. Provvisto di servizi, docce, cucina e forno a legna.
La casa “P. Giacomo Viale” mt. 115 sul livello del mare -dista Km. 3 dal centro di Bordighera, la città delle palme, ed è posta accanto al caratteristico Santuario di N. S. di Montenero.
E’ luogo ideale per momenti di riflessione, di preghiera e di riposo per gruppi e adatto ad attività formative, pastorali, vocazionali.
La casa ha due camerate, complessivamente con 20 e 12 posti-letto ( a castello ), e tre camerette per i responsabili dei gruppi e tre camere a sei letti e una a tre. La sala pranzo accoglie fino a 50 persone.
La casa è fornita d’impianto di riscaldamento e viene data in autogestione a ciascun gruppo.
L’ampio piazzale antistante consente attività di giochi e parcheggio macchine.
Un paesaggio incantevole si offre al godimento degli ospiti.

Contatti

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  • Indirizzo
    LOCALITA' SALVE REGINA 18  18012 BORDIGHERA IM
  • Regione
    Liguria
  • Location
    BORDIGHERA

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