Madonna di Portosalvo

Descrizione

Descrizione
Il Santuario della Madonna di Porto Salvo fu costruito nel 18° secolo. Di stile neoclassico, la sua facciata è scandita da lesene, sormontate da capitelli decorativi, ed è affiancata da un campanile cuspidato a base quadrata. Il portale d’ingresso ha forma rettangolare. All’interno dell’edificio si conservano splendide opere in marmo e tele di scuola napoletana, risalenti al Settecento. Citiamo, tra queste: l’altare e la balaustra in marmo, in stile barocco; il dipinto olio su tela raffigurante la Madonna di Porto Salvo (18° secolo); le tele della Sacra Famiglia, dell’Annunciazione e della Deposizione (18° secolo).

La Devozione

La festa della Madonna di Portosalvo viene celebrata a Parghelia, in provincia di Vibo Valentia, la seconda domenica di agosto quando si fa memoria della prima incoronazione con corone auree della sacra icona che avvenne il 10 agosto 1919. Il quadro della Madonna di Portosalvo viene portato in processione per le vie del paese.
Il culto della Madonna di Portosalvo è connesso, come suggerisce lo stesso titolo, con la tradizione marinara degli abitanti di Parghelia, che affidavano alla protezione della Vergine la propria sicurezza sui mari, come si legge in molti documenti di archivio e come ancora oggi testimoniano i numerosi ex voto che si possono ammirare nel Museo attiguo alla Chiesa. Al mare ci riporta anche la leggenda relativa all’arrivo dell’Immagine a Parghelia: la stessa nave che, giunta di fronte a Tropea, «trattenuta da una forza invisibile», non poté proseguire il suo viaggio, se non dopo aver consegnato alla città il quadro della Madonna di Romania, si fermò nuovamente «in modo misterioso, dopo pochi minuti, davanti a Parghelia, presso uno scoglio che anche oggi è chiamato lo scoglio della Madonna. […]
Lasciato il secondo quadro, quello della Madonna di Portosalvo, al lido di Parghelia, la nave proseguì il suo corso». Tale leggenda, che testimonia, comunque, al di là della sua attendibilità, l’antichità del culto e la profonda devozione delle popolazioni locali, è simile a molte altre pie tradizioni, diffuse in Calabria e altrove, che tendono a dare uno stabile fondamento alla rassicurante convinzione che la Vergine abbia eletto un particolare territorio cui destinare la sua materna protezione. La Chiesa, comunque, «nelle lezioni storiche dell’Ufficio della Madonna di Romania, la cui storia si vuole identica con quella della Vergine di Porto Salvo, ha approvato queste parole “de modo quo haec Imago ad Tropeae litus pervenerit, non parum ambigitur (sulla maniera in cui quest’immagine giunse al lido di Tropea vi sono non pochi dubbi)” e tale espressione si può, per analogia, applicare anche all’immagine venerata a Parghelia.
Un’ipotesi abbastanza probabile, anche se non ancora dimostrata, è quella secondo la quale l’effigie della Madonna di Portosalvo sarebbe giunta a Parghelia portata dai Monaci Basiliani, storicamente impegnati a diffondere, dopo il Concilio di Efeso, il culto della Madre di Dio e incaricati anche della custodia delle sue immagini. Sappiamo, poi, che l’ordine fondato da San Basilio si diffuse in maniera straordinaria fin dal IV secolo in Calabria, nella quale, intorno al X secolo, si potevano contare circa quattrocento conventi di Basiliani. «Che i padri Basiliani siano venuti in Calabria e vi abbiano portato delle SS. Immagini sottratte al furore iconoclasta degli Eretici d’Oriente, ormai non può mettersi in dubbio», come è anche storicamente accertato che esistevano conventi basiliani nel territorio di Tropea: San Pietro in Menna, Sant’Isidoro, Sant’Angelo, San Sergio (passato, poi, ai frati minori, con il consenso del Pontefice Martino V).

Fonte: https://www.facebook.com/santuario.madonna.portosalvo.parghelia/

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