Maria SS. di Campiglione

Descrizione

Descrizione
Il Santuario Maria SS. di Campiglione è uno dei Santuari più antichi della Diocesi di Aversa, ubicato nel comune di Caivano, la sua edificazione è dovuta a un’ antica tradizione, che narra di un miracolo, concesso dalla Vergine nel 1483, ad una vedova caivanese, dopo averla supplicata perché intercedesse per il figlio, ingiustamente condannato a morte.
Fin dalla sua erezione, la Chiesa, fu affidata alla custodia dei Padri Domenicani, fino all’epoca dell’ occupazione napoleonica, in cui tutti i beni della Chiesa furono ceduti allo stato. Più tardi la chiesa fu affidata al sacerdote don Filippo Pepe, nominato dal comune come Rettore. Alla fine dell’ottocento l’allora vescovo di Aversa Mons. Francesco Vento, durante una visita pastorale a Caivano, decise di ripristinare l’antico culto della chiesa, affidandola ai Padri Carmelitani con l’annesso convento, così nel 1902 ufficialmente i Padri Carmelitani furono nominati “Custodi del Santuario”. Negli anni trenta, il Santuario vide una nuova primavera, con i lavori di ampliamento, su richiesta di P. Elia Colucci O. Carm. Allora Priore-Rettore del Santuario, che con la generosità delle maestranze napoletane di molti artisti, tra cui i pittori: Francesco Caso e Arnaldo De Lisio, abbellì il Santuario, con affreschi e stucchi, e dotandolo di una nuova facciata, con due torri campanarie(tuttora ancora incomplete), ed è grazie a lui che ammiriamo il Santuario dei giorni nostri.
All’ interno del Santuario, nella zona absidale, è inglobata un’ antica abside, con un’ affresco bizantino che raffigura la Vergine Maria con gli Apostoli, con il capo “inclinato”, tradizionalmente dovuto al miracolo del 1483, come segno visibile di Grazia. L’ affresco ha visto nel corso della storia, numerosi interventi di restauro, tra cui, quello del 2002, che ha rimosso alcune parti umide dell’ affresco e gli strati di pittura dei restauri precedenti, ed ha aggiunto un rivestimento ad acquerello come protezione dell’ affresco da organismi esterni e dall’ umidità. Durante lo stesso restauro, è stata scoperta una traccia di un’ affresco precedente, precisamente sotto i piedi della Vergine, di epoca etrusca, che rappresenta una tovaglia pagana. Ciò rivela che il sacello era già presente in epoca più remota del previsto.

Lo stretto legame tra la città di Caivano e il Santuario di Maria SS. di Campiglione

La città di Caivano e il Santuario di Maria SS. di Campiglione sono diventati nella coscienza dei Caivanesi un binomio inscindibile. Pensare all’una significa pensare all’altro e viceversa. Al cuore della città non v’è tanto questo sacro Tempio, ingrandito e abbellito nel corso dei secoli, anche grazie alla custodia prima dei Domenicani e poi dei Carmelitani, quanto, piuttosto, ciò che esso gelosamente custodisce. Si tratta del meraviglioso affresco della Vergine tra i dodici apostoli mentre prega il Figlio Gesù circondato dagli angeli. Il recente restauro ha restituito a questa immagine tutto il suo fascino ed ha messo in luce particolari che, col passare del tempo, s’erano nascosti allo sguardo del devoto visitatore. Le tracce impressionanti dei diversi strati del dipinto sembrano attestare il continuo sforzo di una comunità, stretta attorno all’artista, di voler esprimere in un linguaggio sempre nuovo ed attuale il legame che unisce i Caivanesi alla Madre.
Non è enfatico affermare che quella di Campiglione è un’immagine viva, palpitante: davanti ad essa è cresciuta la fede dei Caivanesi nell’intercessione orante della Vergine Maria. Una fede tramandata di padre in figlio attraverso il commovente racconto di un antico miracolo che dagli inizi del ‘900 è stato rappresentato nelle piazze alla maniera dei teatrini medievali; una fede espressa attraverso la poesia, il canto e le preci; testimoniata dai numerosi oggetti di devozione (ex voto) dipinti, di stoffa o di metallo, segni tangibili della supplica fiduciosa e del gioioso ringraziamento; una fede, potremmo dire, al femminile che reca i tratti della tenerezza, della solidarietà e della passione del popolo caivanese.
È già stato scritto parecchio su Caivano, su Campiglione e il suo affresco. Siamo grati a coloro che hanno voluto mantenere viva ancora oggi la memoria con la pubblicazione di questo prezioso studio a più voci. Ritornare con nuovi approfondimenti storici, artistici e religiosi sull’argomento è uno stimolo perché le giovani generazioni sappiano ricercare nel passato significati e orientamenti di vita e perché i Caivanesi continuino a ravvivare la bellezza delle radici cristiane e mariane della loro città.

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