Miracolo Eucaristico (Monumentale Tempio di S. Agostino)

Descrizione

Descrizione

In fondo all’abside della Chiesa di S. Agostino di Offida, in una edicola protetta da una cancellata in ferro e da due sportelloni in noce del sec. XV, sono conservati i resti di un miracolo eucaristico avvenuto a Lanciano (Abruzzo) nel 1273.

Tali resti sono rappresentati da una parte di ostia convertita in sangue e carni umane, da una tovaglia del sec. XIII e da un coppo, ove sono visibili tracce di sangue. Parte dell’ostia è conservata in un’artistica croce in argento dorato del sec. XIV, opera di un valente orafo veneziano.

Un particolare interessante da un punto di vista storico riguarda la tovaglia; risulta essere l’unica tovaglia di uso domestico del sec. XIII che si conosca. Le reliquie vengono esposte al pubblico solo il giorno della Croce Santa, festa che si celebra il 3 maggio.

Anticamente la ricorrenza del 3 Maggio assumeva carattere di particolare solennità ed otto giorni prima della festa, mentre le campane suonavano a distesa e le salve degli archibugi rompevano il silenzio, sulle torri del Palazzo Comunale e della Chiesa di S. Agostino, ove erano custoditi il Tesoro comunale il Bussolo del governo (Statuto Libri 10, cap. lI), venivano issate le bandiere della franchigia ed in questo periodo gli Offidani venivano esentati dal pagamento dei debiti ed i commercianti forestieri dal pagamento del dazio.

Venivano mandati Nunzi speciali per fare bandire pubblicamente, per terre e città, che chiunque volesse venire alla fiera, che si teneva per l’occasione, avrebbe potuto farlo senza timore per la venuta, per la permanenza e per le proprie merci (Statuto di 0ffida, libro III, cap. 48, pag. 31).

La sera precedente, alcuni armigeri venivano messi di guardia davanti alla porta del tempio perché nessuno disturbasse le donne che vegliavano in preghiera (Statuto libro Il, cap.12).

Il giorno della festa si svolgevano il Palio dell’Anello, l’assalto ai tre castelli, uno nel piano Mostacci, uno nel piano di S. Nicola e uno davanti alla chiesa di S. Agostino (Statuto libro I, cap.12) e la solenne processione seguita da un gran numero di pellegrini che, dalle prime ore del mattino, avevano già attraversato il tempio strisciando le ginocchia sul pavimento in segno di penitenza, per chiedere grazie.

Durante le festività della S. Croce si svolgevano in Offida (Statuto libro III cap. 48) delle fiere che iniziavano otto giorni prima della festa e continuavano per otto giorni dopo.

Il Miracolo Eucaristico di Offida secondo la tradizione sarebbe avvenuto nella città di Lanciano (già nota per il più antico miracolo eucaristico del VII sec.) nel 1273. Una donna, su invito di una fattucchiera cui si era rivolta, gettò un’ostia consacrata sul fuoco, ma la particola si sarebbe trasformata in carne, da cui sarebbe sgorgato sangue abbondante; le reliquie sono ancora visibili nel santuario di Sant’Agostino di Offida.

Secondo la tradizione, i fatti avvennero nel 1273, in una stalla del quartiere della città di Lanciano vecchia: una donna chiamata Ricciarella, volendo riconquistare l’amore del marito, Giacomo Stasio, si rivolse ad una fattucchiera, che le consigliò di preparare una pozione cuocendo sul fuoco un’ostia consacrata. Ricciarella nascose l’ostia presa durante la messa; giunta nella stalla di casa sua, mise un coppo sul fuoco e vi pose dentro l’ostia che, improvvisamente, si sarebbe tramutata in carne e avrebbe cominciato a grondare sangue. La donna, terrorizzata, nascose tutto sotto un cumulo di paglia e corse a casa.

Tuttavia Ricciarella non riuscì a tenere il segreto a lungo: allarmata anche da strani presagi (pare che il cavallo del marito rifiutasse di entrare nella stalla e si inginocchiasse sulla soglia), dopo pochi giorni confessò tutto al priore del convento agostiniano di Lanciano, fra Giacomo Diotallevi, che portò le reliquie in chiesa. Recatosi ad Offida nel 1280, portò con sé le reliquie, che attualmente si trovano in parte a Lanciano e in parte nel santuario di Sant’Agostino ad Offida, custodite in un’artistica croce d’argento dorato, appositamente realizzata da un orafo veneziano nel XIV secolo.

Nel luogo dove era situata la stalla di Ricciarella, fu costruita una cappella, dedicata alla Santa Croce, tuttora esistente e visitabile. In questo luogo pochi anni fa sono stati riportati alcuni frammenti delle Sacre Reliquie.

Tuttora, nella cittadina marchigiana, si commemora l’evento ogni 3 maggio con una grande festa religiosa.

IL SANTUARIO DI S. AGOSTINO

Nei pressi del Palazzo Comunale sorge l’ex convento di S. Agostino con l’annessa cappella del Miracolo Eucaristico, imponente edificio in laterizio la cui costruzione, iniziata nel 1338, fu completata nel 1441.

La prima costruzione fu realizzata modificando l’antica struttura esistente rappresentata da una chiesina dedicata a S. Maria Maddalena (1254), così chiamata ai tempi di Alessandro IV (?-1261), come riferito dagli storici offidani Rosini ed Allevi, e da un piccolo romitorio.

Tali lavori di modifica (dalle fondamenta) terminarono durante il priorato di un certo frate Jacopo, come è dato leggere sulla facciata centrale della chiesa: “Tempore prioratus fra tris Jacobi hoc peractum fuit sub k D. MCCCCXXXXI” (1441).

La conferma di tali lavori è sostenuta dallo storico Rosini che ci parla di modifiche sostanziali già a partire dal 1350 ed è testimoniata da una epigrafe posta sulla parete settentrionale della chiesa.

Tale epigrafe, di difficile lettura, riporta con chiarezza la seguente datazione: Anno Domini MCCCL VIII (1358).

Nel XVI sec., come attestato da atti del notaio G. B. Radicotica, risalenti ai periodo 1493-1514, fu rinnovato il pavimento dell’intera chiesa.

Altri importanti rifacimenti furono effettuati nel 1933 e nel 1937. Anche il convento, secondo quando detto da Rosini, fu più volte modificato, precisamente nel 1609-1618 e addirittura rinnovato dalle fondamenta nel 1625.

Una epigrafe riporta un restauro con la data del 1795. Il tempio presenta caratteri che si riferiscono al 1686. Una epigrafe del 1688, sulla facciata di sinistra della chiesa, parla di lavori, evidentemente, di abbellimento della struttura.

La facciata, pertanto, presenta una forma di stile barocco. Sul portale troviamo un frontone e due nicchie da statue e le tracce del trecentesco rosone murato.

La parte settentrionale della chiesa ricorda senz’altro, nonostante le modifiche, l’antica chiesa trecentesca; infatti si notano elementi decorativi romanico-gotici, tra i quali i fregi ad arco.

L’antica porta, di cui rimane un arco ornato di fregi, venne sostituita con un portale cinquecentesco in pietra bianca.

Questo fu effettuato, probabilmente, durante i lavori per il rifacimento del pavimento.

La cupola della chiesa è di forma ottagonale. Nella parte posteriore si eleva l’abside con il Campanile-Torre dal caratteristico bulbo bizantino. Nell’interno della Torre veniva conservata la Cassa Comunale, come da Statuto Comunale del 1524 (Cap. 2- Libro 10) e da documenti dell’Archivio Comunale).

Nel 1574 si realizzava il chiostro a forma di quadrilatero chiuso da un parapetto con lunghe file di colonne ottagonali, con base a capitelli di pietra, ed archi a tutto sesto. In una parete del chiostro viene riportata la data A.D. MDLXXIIII (1574).

Al centro del chiostro il consueto pozzo. Dal chiostro si accedeva al refettorio.

Attualmente il refettorio non esiste più perché i locali sono stati adibiti ad aule scolastiche, come del resto tutti i locali presenti nei pressi del chiostro.

Tale utilizzazione ebbe inizio già dal 1870, dopo la legge di esproprio dei beni ecclesiastici del 1866. La volta del refettorio e quella del chiostro erano affrescate, come ci riferisce l’Allevi nella sua opera “A zonzo per Offida”. Tali affreschi erano per lo più rappresentati da immagini di fiori, foglie, conchiglie ed animali fantastici, opere del 700, attribuite all’offidano Giuseppe Carlini. Purtroppo il tutto è rovinato.

L’interno della chiesa si presenta ad una sola navata a croce latina ed è ricca di capitelli dorati del sec. XVIII.

Dal coro si accede, attraverso una scaletta, alla cappella del Miracolo Eucaristico.

Nella chiesa si conserva anche il reliquiario della Sacra Spina, tale reliquiario di forma cilindrica, del 1400, è costituito da strisce di oro ed argento e da un cristallo contenente una S. Spina, come vogliono la tradizione e la credenza popolare (Statuto di Offida libro 1 cap. 3).

II sindaco di Offida doveva offrire alla chiesa di S. Agostino, per la festa della S. Spina, un cero di 6 libbre.

Contatti

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     PIAZZA FORLINI 63073 OFFIDA AP
  • Telefono
  • Regione
    Marche
  • Location
    OFFIDA

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