Descrizione
Il santuario della Natività della Beata Vergine Maria è il principale luogo di culto di Conscio, frazione di Casale sul Sile, sede dell’omonima parrocchia.
Il santuario venne eretto nel luogo della miracolosa apparizione della Madonna – “sopra un rovere di un grandissimo bosco” – a Graziosa Tabarel, una giovinetta di umili origini, guardiana di porci, l’8 settembre 1451. La verità del fatto è confermata nella Bolla di Papa Innocenzo VIII del 14 aprile 1491.
Nel 1570 l’edificio sacro originario fu praticamente ricostruito secondo i canoni dello stile romanico-francescano, con la facciata ornata da un rosone, lesene ed archetti rampanti sottogronda.
Dal 1593 al 1688 la chiesa era denominata “Beata Vergine del Carmine di Conscio“.
Fu per secoli una frequentata meta di pellegrinaggi, gestiti da una piccola comunità di carmelitani che aveva sede in un convento limitrofo. Il monastero fu soppresso nel 1652 da papa Innocenzo X e gli immobili furono venduti per finanziare la guerra di Candia.
Nel 1702 fu costituita la Parrocchia di Conscio (che ha festeggiato i suoi 300 anni nel 2002) e nel 1766 il Vescovo Giustiniani consacrò la chiesa e l’altar maggiore in onore della Vergine, sotto il titolo della sua Natività, raffigurata in un pregevole quadro ad olio del veneziano Francesco Maggiotto (fine ‘700).
Tra il 1930 e il 1941, si modificò il titolo della chiesa in “Beata Vergine del Buonconsiglio“, conosciuta anche come “Madonna di Conscio“.
La chiesa parrocchiale di Conscio, meta continua di numerosi pellegrinaggi, specie dei nobili e popolo veneziani, appena concluso un radicale restauro fu elevata a Santuario Mariano il 14 agosto 1988 dal Vescovo di Treviso mons. Antonio Mistrorigo.
Varie sono le ipotesi dell’origine del toponimo Conscio. Una prima lo fa derivare dal latino “consessus” (adunanza), in riferimento al luogo in cui si riunivano gli abitanti; un’altra ipotesi lo fa risalire a “consilium” (attraverso il veneto “consejo”), con cui in epoca medievale si indicava il consiglio della comunità, l’organo che gestiva i beni pubblici del luogo. Una terza ipotesi avvicina il termine a Conso, la divinità romana legata al mondo rurale, come era allora l’aspetto di tale luogo, in un’area centuriata e coltivata.
Il 14 agosto 1988 il vescovo di Treviso Antonio Mistrorigo elevò al rango di santuario la chiesa, essendosi appena concluso un radicale restauro.
Evidenze architettonico-artistiche
La chiesa presenta un’unica navata con il soffitto a capriate.
L’altare di S. Antonio (a destra) è adornato da una pala di G. Diziani (1752) che raffigura il Santo mentre presenta Gesù Bambino ai SS. Rocco ed Osvaldo (patroni della parrocchia). Sul medesimo altare sono conservate sei statue lignee degli Evangelisti (XVI sec.).
Su una parete, presso il presbiterio, è affissa una lapide datata 19 aprile 1491 che ricorda l’antica pergamena del “Primo Miracolo et Origine della devotissima Chiesa di Santa Maria di Conscio”.
L’altare della Madonna presenta un bassorilievo marmoreo (XVI sec.) con l’immagine di Santa Maria del Monte Carmelo, attribuito alla Scuola del veneziano Jacopo Tatti (detto Sansovino), col privilegio dell’Indulgenza plenaria.
Sulle pareti della chiesa presso l’altar maggiore sono presenti molti ex-voto.