Descrizione
La chiesa pare sia stata ricostruita su un precedente edificio, di cui si ignora la dedicazione; non si hanno però testimonianze certe. Secondo alcuni nel posto sorgeva una chiesa ed un monastero dei Vittorini, dipendente da Santa Maria di Sibiola, presso Serdiana. L’attuale chiesa, costruita nel corso di un anno a partire dall’agosto del 1732, ha una tipologia assai semplice. La muratura è in pietra non lavorata; l’interno, coperto da un soffitto ligneo a capriate, presenta un’unica navata che può contenere circa 80 persone, tanto che le funzioni della sagra devono essere svolte all’esterno dell’edificio vista la grande affluenza di fedeli. All’edificio sono ammessi due ambienti laterali adibiti a sagrestia.
La facciata è semplice, ricoperta da un intonaco bianco e sormontata da un campanile a vela a due luci; è preceduta da un porticato che si prolunga sui due fianchi della chiesa. In epoca moderna, durante le epidemie di peste, la chiesa funzionò da lazzaretto e nelle terre annesse venivano sepolti i morti in fosse comuni. L’edificio, che stava andando in rovina, è stato recentemente restaurato (1981), senza che però venisse mutata la tipologia architettonica.
Descrizione: La statua originale dovrebbe risalire agli inizi del XVII secolo; era in cartapesta. Agli inizi degli anni Sessanta fu commissionata la sua ricostruzione in legno.
Durante i giorni della festa gli ex voto sono fatti indossare al simulacro. Note sulla raccolta: Gli ex voto sono addobbi e preziosi donati dai fedeli che hanno ricevuto grazie; in pratica si tratta di ex voto non descrittivi ma affettivi. Tipologia degli ex voto: Oggetti di oreficeria, Oggetti vari, Fotografie Conservazione attuale: Sono conservati nella parrocchia di San Giorgio di Donori e durante i giorni della festa sono fatti indossare al simulacro.
Secondo la leggenda l’artefice del santuario sarebbe stato un solitario bandito barbaricino alla macchia negli impenetrabili anfratti del Monte su Zurru; costui, scampato prodigiosamente alla Giustizia, per ringraziare avrebbe fatto costruire una chiesetta sul colle ai piedi del Monte su Zurru, dedicandola alla Madonna della Difesa. La leggenda trae probabilmente origine dal fatto che nel Monte su Zurru si ritrovavano i grassatori barbaricini per trafficare il bestiame rubato nei dintorni. Pubblicazioni: Vincenzo Maria Cannas, La chiesa e la festa della Madonna della Defensa in Donori tra storia e leggenda, in Bollettino Diocesano V (1993), pp.660-663.
Un’altra leggenda vuole che al centro dell’altare vi fosse una sorgente miracolosa e nel pavimento fossero conservati numerosi tesori, ma i restauri del 1981 hanno smentito queste tradizioni. Pubblicazione: Gian Paolo Caredda, Sagre e feste in Sardegna, Cagliari 1990, p. 272. Dopo dieci anni di chiusura per le condizioni pericolanti, la chiesa della Madonna della Difesa è stata restaurata nel 1981. Nel 1732 era il curato più anziano del paese di Donori ad avere la responsabilità del santuario.
Ora la cura spirituale è affidata al parroco di Donori. Esiste un comitato permanente, una sorta di Opera, per la manutenzione dell’edificio del santuario; ogni anno poi si forma un altro comitato, is obreris, che si occupa della questua e organizza la sagra religiosa popolare.
Fonte: https://guidasantuari.altervista.org/blog/nostra-signora-della-difesa/
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- RegioneSardegna
- LocationDONORI