Descrizione
Il santuario di San Costantino, è fra i santuari più popolari dell’isola, ed è chiamato localmente santuario di Santu Antinu (a volte detto di Santu Antine), E’ un santuario campestre della Sardegna, ubicato su una collinetta chiamata Monte Isei, all’interno dei confini comunali di Sedilo. La chiesa, fulcro del santuario, protetto da antiche mura, sorge all’interno di una vasta area in pendenza, all’interno della collina, da cui si può godere della vista panoramica sul vicino lago Omodeo.
Nell’area intorno alla chiesa, all’interno di una cinta muraria, denominata sa corte, si svolge nel mese di luglio l’Ardia, spettacolare corsa a cavallo celebrata in onore di San Costantino, Augusto dell’Impero Romano (306-337) che nel 313 emanò l’Editto di Milano garantendo libertà religiosa e quindi contribuendo alla fine delle persecuzioni ai cristiani, titolare del santuario, il cui culto nell’isola è eredità della dominazione bizantina. Tra tutti i luoghi di culto dedicati nei territori della Repubblica Italiana a San Costantino quello di Sedilo è il più importante.
Storia
Non si conosce l’epoca esatta di fondazione del complesso, tuttavia sappiamo che la principale chiesa attuale venne costruita intorno al XVI secolo su una costruzione preesistente del VI secolo dedicata allo stesso santo, eretta probabilmente da monaci basiliani dell’antico centro urbano di Nordai e abbandonata durante il XV secolo, periodo al quale risalgono alcune parti murarie della chiesa, in special modo all’interno del presbiterio e della sagrestia.
La costruzione attuale venne tirata su intorno al XVI secolo, durante la dominazione spagnola, in stile gotico catalano, come attestato dall’aquila bicefala dello stemma dell’Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V d’Asburgo, allora anche Re di Spagna e di Sardegna come Carlo I, scolpita sul peduccio del costolone che dà verso l’altare dalla porta della sagrestia.
Questa però fu ristrutturata pesantemente nella seconda metà del XVIII poiché ormai fatiscente, optando per una demolizione che conservasse il presbiterio, le due cappelle laterali e la sagrestia mentre venivano contemporaneamente ampliate le navate ed elevate le volte tramite anche l’abbassamento di circa un metro del pavimento, permettendo così la realizzazione di un piccolo rosone interno e l’innalzamento del presbiterio a rispetto dei canoni liturgici dell’epoca.
Di seguito venne rivista la facciata, adattata ai canoni del Settecento, sul cui lato destro s’imposta un piccolo campanile a vela. Un’iscrizione sulla stessa facciata, nonché sul secondo pilastro a destra della navata centrale, rivela la data di fine della ricostruzione al 1789.
La costruzione andò però incontro ad altri rimaneggiamenti nel XX secolo, a partire dalla demolizione e ricostruzione dell’altare maggiore nel 1904 sino alla sistemazione della mensa, dei gradini dell’altare della balaustra nel 1908 a carico del cagliaritano Enrico Spanu.
Nel 1912 infine l’interno della chiesa venne totalmente intonacato e affrescato per prepararlo alle celebrazioni che di lì a poco si sarebbero tenute in occasione del sedicesimo centenario della promulgazione dell’Editto di Milano del 1913.
Nel 2013 invece, in occasione del diciottesimo centenario della promulgazione dell’editto, il comune sedilese ha posto una lastra commemorativa in marmo nella parte di controfacciata della navata destra della chiesa, scolpendoci in color oro la parte principale e più famosa del testo dell’Editto di Milano.
Fonte: Wikipedia
Contatti
- IndirizzoPIAZZA S. GIOVANNI 3 09076 SEDILO OR
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- RegioneSardegna
- LocationSEDILO