Santa Maria della Lizza

Descrizione

Descrizione

Il Santuario di Santa Maria della Lizza

In base all’analisi delle opere murarie, si può affermare che la struttura fu costruita, a più riprese, fra il XII e il XIII secolo.
Simbolo della città, che le oscure vicende del popolamento medioevale avevano ridotto in un “casale povero e semiabbandonato” (dalla relazione sulla visita pastorale effettuata da Pelegro Cibo, Vescovo di Gallipoli, nel 1567), diede il nome al centro abitato in sostituzione del toponimo latino.
Non è nota la data della sua fondazione. Le notizie storiche sono limitate e si ricavano per lo più da documenti pontifici, da descrizioni sullo stato della diocesi di Gallipoli in occasione di visite pastorali, dagli archivi parrocchiali. Gli studiosi locali dell’Ottocento sono concordi nel collegare le vicissitudini della chiesa a fatti d’arme della vicina Gallipoli durante il XIII-XIV secolo.
È probabile che, in seguito all’assedio di Gallipoli (1268-69), nel corso della campagna italiana di Carlo I d’Angiò, la cattedrale di Sant’Agata sia divenuta inutilizzabile. Così nella prima metà del XIV secolo fu sede episcopale la chiesa della Alizza che, per l’occasione, venne intitolata a Santa Maria de Cruciata e naturalmente a Sant’Agata, come si apprende da una lettera di Papa Giovanni XXII, che da Avignone esortava Milezio, Vescovo di Gallipoli, e tutti i fedeli, cui concedeva quaranta giorni di indulgenza, a raccogliere fondi per edificare et reconstruere la cattedrale ad Alicia (Alezio) (dagli Acta lohannis XXII , n. 118, 6 gennaio 1330).
L’aspetto esterno rispecchia la caratteristica volumetria romanica, con pianta a croce latina, i bracci del transetto sporgenti sulle pareti longitudinali dell’unica navata e il presbiterio absidato orientato verso est, secondo l’antica liturgia cristiana.
In base all’analisi delle opere murarie (effettuata durante il restauro del 1959-61, a cura della Soprintendenza per i Beni AA.AA.AA.SS., si può affermare che la chiesa venne costruita in più tempi nel corso della seconda metà del XII-prima metà del XIII secolo. Particolari costruttivi e i caratteri stilistici della decorazione architettonica comele pareti esterne scandite da sottili lesene, che partono dalla cornice dell’alto zoccolo e si flettono superiormente in modanature polilobate) trovano diretti confronti con due importanti chiese di complessi abbaziali del XII secolo : la Chiesa benedettina dei SS. Nicolò e Cataldo a Lecce e la Chiesa di Santa Maria di Cerrate presso Squinzano.
La costruzione del torrione, addossato al fronte occidentale, più simile per la sua mole massiccia e per la sua verticalità a una struttura difensiva che a un pronao, sembrerebbe relativa a un momento successivo. Pertanto, la tradizione locale riconduce tale costruzione alla fine del XIII secolo, per atto di devozione dei gallipolini alla Madonna, che aveva protetto la città assediata dalle truppe angioine. Un’altra ipotesi lega il torrione alla necessità di conferire un aspetto più maestoso alla chiesa elevata provvisoriamente a cattedrale e, quindi, all’utilità di controllare a distanza dal punto più alto dell’abitato rivolto verso Il mare (sul lato sud del torrione una piccola porta, posta a due metri dal piano di calpestio, immette a una scala a chiocciola per l’accesso al terrazzo).
Radicali interventi edilizi, compiuti tra il XVII secolo, epoca del dominante stile barocco, e gli inizi del ‘900 (il portale di ingresso conserva l’infisso risalente al 1722, come da datazione incisa sullo stipite interno), alterarono l’impianto iniziale e modificarono la concezione distributiva e spaziale interna.
Il restauro del 1961, che ha comportato la riapertura di alcuni vani posti al di sotto del pavimento, adibiti a sepolture di religiosi e di civili, ha restituito la chiesa alla purezza e austerità delle linee originarie e ha portato in luce anche labili tracce della decorazione pittorica, opera di frescanti meridionali in diverse epoche, che probabilmente ricopriva tutto l’interno. È evidente l’esistenza di almeno due fasi ornamentali: tra il XIII e il XIV secolo si collocano gli affreschi di impianto iconografico bizantineggiante (es.: una santa incoronata, il profeta Elia, il protomartire Stefano);tra il XV e il XVI secolo affreschi riconducibili per soluzioni iconografiche e per orientamento pittorico al gusto occidentale come alcune raffigurazioni della Vergine col Bambino, Sant’Antonio di Padova, Santa Petronilla, confrontabili con la decorazione assegnabile alla cerchia dei maestri che operarono nella chiesa di Santa Caterina a Galatina e in Santo Stefano a Soleto. Non molto distanti da Alezio sorgevano monasteri e chiese andati distrutti.
Sappiamo, per esempio, dell’esistenza di una cappella dedicata a San Pancrazio (presunto discepolo di San Pietro e, secondo la tradizione, primo vescovo di Gallipoli), genericamente localizzata in zona Raggi, nei pressi di un pozzo di cui il Santo avrebbe utilizzato l’acqua per dispensare il Battesimo (dal passo relativo alla visitatio del Vescovo Giovanni Montoja de Cardona nel 1660).

Contatti

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  • Indirizzo
    PIAZZA DEL SANTUARIO 71 73011 ALEZIO LE
  • Regione
    Puglia
  • Location
    ALEZIO

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