S. Maria di Pugliano

Descrizione

Descrizione

Il convento di S. Maria di Pugliano, posto a cavallo di una amena collina a cinque km da Paliano, è la terza casa Passionista fondata da S.Paolo della Croce in terra di Ciociaria. I Passionisti vi giunsero nel 1755. Nel suo sviluppo storico-spirituale, anch’essa subì gli eventi della “soppressione” del 1810 e del 1873. I religiosi entrambe le volte furono costretti a riscattare il convento. Fin dalla fondazione, fu quasi sempre luogo di formazione per i giovani Passionisti, e lo è stato fino a qualche anno fa. Oggi i religiosi che vi dimorano, oltre gli impegni propri dell’Istituto, hanno la cura della parrocchia annessa al convento, e quella delle cappellanie di S. Procolo e del Castellaccio. Nella Chiesa- Santuario è venerata la Vergine SS.ma sotto il titolo di la “Puglianella”. Un’antica tradizione vorrebbe che questa immagine, prodigiosamente ben conservata e perfetta, sia stata importata dagli angeli dalle Puglie: ecco perché il titolo “Puglianella”. Dal vicino centro di Paliano presto si dedicò una certa attenzione a questa immagine, se tuttora una campanella reca la data del 1486. Nel secolo XVI vi si stanziarono i conventuali con un modesto fabbricato annesso alla piccola chiesa. Nel 1652, in seguito a disposizioni di Innocenzo X, Instaurandae regularis disciplinae, che sopprimeva le piccole comunità, i conventuali abbandonarono S. Maria di Pugliano e il santuario passò in proprietà al Seminario di Palestrina. Sul posto un eremita custodiva, d’accordo con la diocesi e col comune. Nel 1747 il sacerdote palianese don Isidoro Calzelli pensò di offrire il piccolo santuario al nascente Istituto dei passionisti, e si mise in contatto con S. Paolo della Croce. Dopo alcuni anni di preparativi, con l’ampliamento del fabbricato, la diocesi offri’ ai passionisti santuario e terreno per le attività pastorali, proprie del nuovo Istituto a vantaggio delle popolazioni rurali. La data ufficiale di possesso è il 23 novembre 1755.
In questa casa dimorarono il Beato Domenico Barberi, il Beato Grimoaldo Santamaria, il Venerabile Fortunato De Gruttis, il Servi di Dio Sebastiano Amalberti, e tanti altri religiosi che, con la vita e l’apostolato, nel corso degli anni, hanno dato prestigio a questo convento.

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