La chiesa, dedicata alle SS. Margherita e Pelagia esiste a Cremona da epoca remota. Nel 1519 venne nominato priore l’umanista e poeta cremonese Marco Gerolamo Vida, poi vescovo d’Alba, che ne volle l’integrale ricostruzione e nel 1547 affidò a Giulio Campi la realizzazione architettonica dell’edificio e la decorazione interna a fresco.
Gli affreschi, sia sulla volta che sulle pareti laterali, raffigurano l’esaltazione di Cristo attraverso un parallelismo fra le storie dell’Antico Testamento, nella volta gli episodi evangelici della vita di Gesù e nei grandi affreschi laterali che furono strappati dal muro nel 1920 e riportati su tela.
Nelle piccole nicchie che si aprono sulle pareti laterali sono collocate dodici statue in terracotta patinata di nero rappresentanti i dodici apostoli, realizzate da Antonio Campi, fratello di Giulio e suo collaboratore nella realizzazione della chiesa.
Il complesso adiacente ha ospitato, fino al 1989, il Seminario Vescovile, poi spostato in un nuovo edificio in periferia.
La chiesa è particolarmente cara ai cremonesi per la devozione a S. Rita da Cascia, poiché venne riaperta al culto il 22 maggio del 1929, festività della Santa.
Ogni anno, pertanto, i cremonesi vi si recano in questa data per la benedizione delle rose.
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