Santa Maria a Ponterosso

Descrizione

Descrizione
Il santuario di Santa Maria a Ponterosso si trova nel comune di Figline e Incisa Valdarno.

Storia e descrizione

Il santuario trae origine da un’immagine della Madonna con il Bambino della fine del Quattrocento, ritenuta miracolosa: questa, situata in origine su un tabernacolo presso un “ponte rosso“, fu inglobata in un oratorio nel 1499, poi distrutto da un’alluvione nel 1557, che salvò solo il pezzo di muro sostenente l’affresco.
La sopravvivenza dell’immagine sacra aumentò la popolarità e la devozione popolare verso di essa e si decise quindi l’erezione nel 1570 di una nuova chiesa nella quale fu trasportata, e dell’adiacente palazzo. L’operazione, sostenuta finanziariamente dai Medici, costituì una delle numerose iniziative edificatorie intraprese dal governo mediceo nella seconda metà del Cinquecento, volte a promuovere i culti locali.
Nel Settecento il santuario passò ai vallombrosani e già dal 1713 si intrapresero una serie di interventi tesi a rinnovare la sacrestia ed il palazzo adiacente per adattarlo a sede del Monastero e, in seguito a riordinare l’assetto della chiesa. L’affresco oggetto di devozione era in origine collocato ad uno degli altari laterali, ma fu deciso, per salvarlo dai continui problemi di umidità, di realizzare per esso un’edicola da porsi al nuovo altare maggiore, nella quale fu traslato nel 1753. Il retrostante coro fu decorato con affreschi e gli altari laterali della navata furono decorati con stucchi.
La chiesa, di aspetto tardorinascimentale e di autore ancora non identificato, ha una sobria facciata intonacata con timpano introdotta da un portico settecentesco, progettato da Antonio Ferri e realizzato nel 1771, che sostituisce parzialmente l’antico loggiato secentesco andato perduto. L’interno ad aula unica è concluso da un arco trionfale sostenuto da paraste scanalate che incornicia al centro l’edicola presso l’altare maggiore con l’affresco di scuola peruginesca, opera di Giovanni di Papino Calderini, un pittore figlinese che lo ha eseguito nell’ultimo decennio del Quattrocento.
Nel coro dietro l’altare maggiore sono gli affreschi a cui si è accennato con Storie della Vergine e Storie dell’Infanzia di Cristo e nella cupola soprastante un’Assunzione della Vergine, documentati alla mano di Pietro Betti, cugino del pittore fiorentino Sigismondo, che li eseguì tra 1752 e 1753.

Fonte: Wikipedia

 

La storia della venerata immagine

La storia del santuario Santa Maria a Ponterosso è legata alla venerata immagine della Madonna in trono col Bambino, affresco della seconda metà del XV secolo recentemente attribuito a Giovanni di Papino Calderini e oggi custodito nel tabernacolo dietro l’altare maggiore.
L’opera era un tempo collocata in un’edicola posta sul ponte del vicino torrente Ponterosso, vicino ai possedimenti di Antonio Parigi.
A costui si deve la costruzione di un piccolo oratorio per ospitare l’affresco, che fu di conseguenza staccato e lì trasferito nel 1499.
Questo primo edificio tuttavia venne quasi completamente distrutto nel 1557 da un’alluvione dalla quale si salvò solamente il pezzo di muro che ospitava la Madonna col Bambino; questo evento accentuò la venerazione per la sacra immagine e nel giro di pochi anni l’oratorio venne completamente ricostruito.
Gli interventi di primo Novecento, volti a riportare la chiesa all’aspetto più antico, comportarono l’eliminazione delle “molteplici deturpazioni settecentesche” e fu forse in questa occasione che si decise di imbiancare la sacrestia e il coro.
Grazie alla campagna di restauri avviata per riparare ai danni seguiti all’alluvione del 1993 gli affreschi, opera del pittore Pietro Betti, sono stati riportati alla luce e restaurati.

Contatti

Contatti
  • Indirizzo
    C/O SERVI DI MARIA, PIAZZA PIERALLINI 5 50063 FIGLINE VALDARNO FI
  • Telefono
  • Regione
    Toscana
  • Location
    FIGLINE VALDARNO

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