Santa Maria della Rosa (Eremo di Ghisiola)

Descrizione

Descrizione
Sulla strada statale di Castiglione in direzione Desenzano si incontra a sinistra un bivio che conduce in località Ghisiola (chiesuola, nel dialetto locale).
Qui, su una lieve altura coperta di vegetazione, si trova una chiesetta rurale, costruita con ciottoli morenici e coccio, dedicata alla Madonna della Neve, ma più nota dalla più antica tradizione come
Ghisiola o S. Maria della Rosa
L’edificio è legato a un episodio dell’infanzia di San Luigi Gonzaga. Per superare una grave malattia che aveva colpito il bambino all’età di due anni, la madre invocò l’aiuto di questa Madonna. Il piccolo guarì e Marta Tana offrì alla chiesa un ritratto di Luigi con una rosa in mano come ex voto.
Il Santuario è luogo di silenzio, preghiera e meditazione.
Storia
Inizialmente solo una piccola santella, l’edificio sacro compare per la prima volta nel resoconto della visita pastorale del vescovo di Brescia nel 1556 come una chiesa “senza porta” e nel 1566 come “senza dote”, “senza pallio, senza croce, candelabri e con predella dell’altare rotta”.
Fin dal tempo dei Gonzaga, ebbe un ruolo importante nelle tradizioni religiose castiglionesi.
I Lunedì di Pasqua le donne vi si recavano scalze in segno di penitenza.


La chiesa fu costruita in tre epoche successive:
– intorno alla metà del XV secolo venne eretta la parte corrispondente all’altare e all’attuale presbiterio, probabilmente su uno strato precedente. È da questa prima piccola costruzione che viene il nome di “Ghisiola” (chiesuola, piccola chiesa);
– verso il 1520 venne allungata nella sua parte anteriore;
– nei primi anni del 1600 furono aggiunti il lucernario e le due costruzioni laterali.
Fu “consacrata” dal visitatore Cristoforo Pilati nel 1578.

http://www.terrealtomantovano.it/luogo/eremo-di-santa-maria-della-rosa/

Eremo


Dagli archivi emerge come questo piccolo eremo sia stato nei secoli utilizzato e vissuto nei modi più diversi.
Nel 1657 era presente un monaco eremita (“Ecclesiae sancta Mariae a Rosa omnibus necessariis provisa sufficienter ubi habitat eremita”).
Nel secolo scorso il complesso ha visto la presenza per molti anni di una famiglia, rimanendo poi di nuovo abbandonato e andando presto in decadenza.
Nel 1979 è iniziata una prima consistente fase di restauro, che ha reso di nuovo abitabile l’eremo (comunità dei padri Dehoniani dal 1984).
Rimasto di nuovo disabitato, dal luglio 2007 la parrocchia di Castiglione lo ha affidato ad un giovane monaco solitario, accompagnato dalla comunità monastica di Bose.
Attualmente è retto da suore.
Vi ha sede il Punto Giovani Castiglione delle Stiviere.
(info: puntogiovanighisiola@gmail.com)
Dispone di una foresteria.

Contatti

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