Santuario Madonna della Stella

Descrizione

Descrizione

Nella Valle Caudina, tra i monti del Partenio e del Taburno a 272 metri di altitudine si trova il piccolo borgo di Rotondi. Di origine medioevale, fino alla metà del XIV secolo appartenne alla famiglia De Rotondis, per poi passare negli anni seguenti alle famiglie Leonessa, Carafa e Caracciolo che furono gli ultimi intestatari del feudo fino al 1806.

Sul Monte Partenio, a 500 metri di altitudine, domina il Santuario della Madonna della Stella, risalente al XVI secolo. Si caratterizza per l’alta torre campanaria e l’antica statua lignea raffigurante la Madonna della Stella. Dal santuario si gode una bellissima veduta delle valli circostanti, uno dei panorami dell’Irpinia.

Il santuario è costituito dalla chiesa a navata unica, sulla destra sorge il campanile e sotto il loggiato si accede ad una grotta utilizzata in passato come dimora per gli eremiti. Di particolare pregio i resti dell’antica statua della Madonna della Stella. Si tratta di una immagine di stile bizantino del IX-XI secolo, raffigurante una madonna con bambino in grembo secondo lo stile orientale.

La prima data certa dell’esistenza di una cappella dedicata alla Madonna della Stella sul monte Partenio, risale alla visita pastorale che l’arcivescovo di Benevento Massimiliano De Palumbaria (1547-1607) fece nel 1599 di cui ne parlano le cronache. La cappellina del piccolo eremitorio ha la sua importanza per essere visitata dal vescovo, certamente per il culto che i fedeli di Rotondi tributavano alla Vergine.

Come fosse questa cappellina ce lo riferisce alcuni anni dopo il Cardinale V.M. Orsini, arcivescovo di Benevento, nella visita del 1691. La cappella era molto piccola con il soffitto in legno e le travi poste trasversalmente, di lastricato il pavimento e le mura con molte fenditure e umidità. La porta di ingresso era verso la montagna a lato dell’altare e della nicchia della statua della Madonna. Per le condizioni di povertà del popolo di Rotondi i primi lavori di restauro non iniziarono che alcuni anni dopo. I terremoti del 1688 e del 1702 finirono di aggravare la situazione economica della zona, tanto che l’Orsini non potè riconsacrare l’altare del Santuario che nel novembre del 1704. Ed è proprio in questa circostanza che furono offerti 10 ducati da Michelangelo Leggieri per il restaturo della nicchia e del trono. I lavori furono eseguiti celermente tanto che nell’agosto del 1705 la chiesa si arricchì della nuova immagine della Vergine donata dall’arcivescovo Orsini.

Tra il 1727 ed il 1736 la struttura interna del Santuario fu rivoluzionata. Nel 1727 vennero riadattate le celle degli eremiti, sottostanti la Chiesa, quella parte del Santuario che oggi viene detto “la grotta”, su di essa venne costruita una loggia scoperta. Chiusa poi la porta di ingresso che guardava verso la montagna, venne aperta una nuova porta sulla loggia, quella attuale. La cappella-santuario però rimaneva ancora piccola: cioè il presbiterio e solo parte del cappellone centrale. Il tutto era in pietra ed aveva la forma di torre. Questi lavori furono possibili per lo slancio dato al culto della Vergine dal card. Orsini il quale passando per Rotondi nel 1728, quando ormai era papa Benedetto XIII, volle fermarsi a salutare la Madonna; inoltre per l’opera della Confraternita della Madonna della Stella che, nata nel 1705, si operava per il mantenimento del Santuario. Sul retro della chiesa rimanevano il portone di ingresso che guarda la montagna, il dormitorio e la cucina che dà sul pozzo.

Nel 1885 vennero allungate le mura sulla loggia e rinforzate le fondamenta, ed il Santuario raggiunse le dimensioni attuali. Con l’offerta del sacerdote Domenico Bove venne rifatta la volta a caroselli e con l’offerta della congrega venne abbellita di stucchi, eseguiti da artisti di S. Maria a Vico. Anche l’antico altare, consacrato dall’Orsini, venne rifatto in questa circostanza come anche il nuovo trono della Madonna.

L’altare venne spostato più al centro della chiesa, quasi sotto la volta della cupola, mentre il trono venne appoggiato alle mura. I lavori vennero eseguiti a carico del sig. Giuseppe Cioffi nel 1888. La nuova sistemazione del presbiterio portò al consolidamento degli scalini di accesso, fatti in pietra, ed alla sistemazione del pavimento, in cotto napoletano regalato dal sac. Colonnese di Napoli. Subito dopo venne iniziato il consolidamento degli antemurali della grotta. Nel 1905 per il secondo centenario dell’arrivo della statua in Rotondi la facciata della chiesa prese l’attuale aspetto.

Per la ricorrenza intermedia del centenario nel 1955 il sig. Giuseppe Maietta si fece promotore del restauro del Santuario e della costruzione di una casa per l’eremita e per i pellegrini sul retro del santuario stesso, e finalmente nel 1965 i lavori vennero conclusi e la casa della Madonna inaugurata. Oggi il complesso è gestito dalla rinnovata confraternita che ne cura la manutenzione e le varie attività di sviluppo e di gestione con il contributo di tutti i devoti.

Il santuario ospita numerose manifestazioni in favore dei diversamente abili avvalendosi della collaborazione attiva dell’UNITALSI. Di notevole interesse la “Processione di S. Maria della Stella con il corteo storico dei Fucilieri” durante la domenica di Pasqua. La tradizione locale vuole infatti che per sventare nel 1795 il tentativo di furto della statua della Vergine da parte di briganti Avellani e Nolani, i Rotondesi accorsero armati di fucili e a suon di “schioppettate” misero in fuga i ladri.

Contatti

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  • Indirizzo
    83017 Rotondi (AV)
  • Regione
    Campania
  • Location
    ROTONDI

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