SS. Crocifisso

Descrizione

Descrizione
La chiesa Santuario del SS. Crocifisso fa parte della “Parrocchia S. Maria Assunta” di Grotteria.
Dalle notizie in nostro possesso, si vuole che la Chiesa del Crocifisso (o del Salvatore), sia stata eretta nel corso del XVI, dai frati Cappuccini che risiedevano a poca distanza (circa 100 mt.).
Il Convento dei Francescani, era situato alle porte del paese, e ospitava una comunità di circa 20 monaci, fu proprio un Padre Cappuccino che nel 1707 realizzò la statua in cartapesta del SS. Crocefisso che oggi si custodisce nella chiesa e che è stata di recente restaurata (lavori terminati il 18 agosto 2002. Si veda per un approfondimento, il minisito dell’Istituto per l’Arte e il Restauro “Palazzo Spinelli” di Firenze dedicato al restauro della statua).
A proposito della statua del SS. Crocifisso, si racconta che nel febbraio del 1745 su Grotteria si abbatté una violenta tempesta che causò molte vittime ed ingenti danni a tutto il territorio. I grotteresi terrorizzati da quello che poteva ancora accadere, decisero di affidarsi al SS. Crocifisso portandolo in processione per il paese: miracolosamente la furia della tempesta cessò. Come gesto di ringraziamento, i fedeli scelsero il SS. Crocifisso come nuovo Santo Patrono di Grotteria, in sostituzione di San Gaudioso Vescovo che lo era fin dal lontano anno 1000.
Il Monastero, e numerosi altri edifici religiosi e non, andarono interamente distrutti con il terremoto del 1783, e i monaci superstiti furono trasferiti; nel luogo del monastero e più precisamente la dove sorgeva il piccolo cimitero all’inizio dell’800, il comune di Grotteria realizzò il primo Campo Santo del comune; successivamente, nel corso degli anni ‘60 furono realizzati due fabbricati dello IACP tuttora esistenti (comunemente chiamate INA Case).
La Chiesa del Crocifisso, come abbiamo già visto per altri edifici religiosi, nel corso dei secoli ha subito diversi danneggiamenti provocati da terremoti e alluvioni, la stessa non restò immune dal terremoto del 1783 dal quale ebbe consistenti danni, come anche avvenne per le numerose alluvioni abbattutesi sul territorio lungo tutto l’800.
Di questi in particolare esiste una ricca documentazione presso l’archivio di Stato di Reggio Calabria, dalla quale è stato rilevato un dossier datato 1847, riguardante i lavori da eseguire in tutte le chiese del comune di Grotteria, nel quale sono contenute le annotazioni sui lavori necessari alla chiesa del Crocifisso.
All’inizio del XX secolo, con il sisma del 1908, la chiesa viene demolita perché resasi pericolante. Successivamente ricostruita viene realizzata più grande e in unica navata in posizione più arretrata per adibire lo spiazzo posto al lato est a piazza sulla quale viene anche realizzato il calvario.
Dai disegni dell’epoca si nota come la chiesetta originaria fosse più piccola e sorgesse con la porta d’ingresso che guardava a oriente, sull’asse est-ovest; mentre quella attuale è stata eretta sull’asse sud-nord con la porta d’ingresso che guarda a meridione.
Danneggiata dalle alluvioni del 1951-53, è stata restaurata nel 1955; nuovamente danneggiata con il crollo del tetto nel 1969 viene nuovamente restaurata nel 1971 con interventi che non hanno risolto adeguatamente i vari problemi, soprattutto statici, di impermeabilizzazione, di infiltrazioni d’acqua e di umidità.
Per quanto concerne la sistemazione dell’interno, realizzata sempre nei lavori sopra descritti fra il ‘69 e il ’70 si è provveduto all’adeguamento degli spazi celebrativi secondo la riforma liturgica voluta dal Vaticano II e attuata da Papa Paolo VI consistente nella rimozione delle balaustre, collocazione di un nuovo altare situato in modo da consentire al celebrante di rivolgersi verso il popolo, della sede del presidente, dell’ambone, della custodia eucaristica (tabernacolo).
Ulteriori alluvioni a metà degli anni ’80 rendono la situazione di degrado cronica e di difficile soluzione, le scosse di terremoto del 5 Settembre 1997 evidenziano le lesioni già esistenti, per concludere con la cronaca dei nostri giorni, scandita dalla lunga alluvione del 9/10 settembre 2000 e 1 ottobre 2000, dove, in più riprese gli effetti del mal tempo hanno reso insostenibile lo stato di devastazione in cui versa la chiesa.
L’interno della chiesa è ad unica navata, con abside semicircolare coperta a volta a quarto di sfera (catino), le modanature e tutte le decorazioni sono a stucco, le pareti sono intervallate da archi poggianti su lesene coronate da capitelli a stucco decorati in stile composito.
Nella parete a est, è ospitata una nicchia la quale contiene in un sarcofago in vetro la statua raffigurante un Cristo morto; nella parete ovest un altarino con nicchia anch’essa adornata da stucchi realizzati nel contesto delle sistemazioni dell’altare; nella parete nord si trova una seconda nicchia posta tra i due pilastri dell’arco trionfale, nella quale è allocata la statua della Madonna di Val Verde.
Il gruppo dell’altare risulta addossato alla parete del coro, sistemazione ottenuta dopo i lavori citati, per i quali inoltre sono stati smontati gli elementi che caratterizzavano l’altare originario rendendo impossibile attribuire all’altare una forma stilistica ben definita.
All’esterno fra le pareti perimetrali risulta rifinita la sola facciata principale, ma anche questo intervento, risulta aver distrutto l’originario aspetto della chiesa con la totale cancellazione degli ordini con lesene lisce, capitelli e cornici distrutte nel restauro precedente.
Sul Crocifisso si racconta che: … lo scultore, terminata la statua del Crocefisso, si mise ad osservarla sempre più compiaciuto e consapevole del capolavoro fatto, quando all’improvviso il Crocifisso si mise a parlare: Perché mi hai fatto con tutte queste piaghe e così afflitto? Quando mi hai visto così?  Lo scultore senza stupirsi più di tanto rispose: Signuri, se vi vidia, cchiù afflittu vi facia.
Si racconta anche che … delle persone di Gerace avessero rubato la statua del Crocefisso: tutto il popolo di Grotteria era molto triste e indignato per questo. Una sera, una donna vide un raggio intenso, quasi abbagliante, che dall’esterno si dirigeva all’interno della chiesa del Crocifisso. Sbalordita e turbata, andò a letto senza avere la forza di fare altro. La mattina seguente si recò nella chiesa, e con immensa gioia vide che la statua del Crocefisso era al suo posto ma con tutti i piedi sporchi di fango; la donna corse all’esterno della chiesa e si mise a gridare che il Crocifisso era riuscito a scappare e a tornare da solo a piedi nella sua chiesa.

foto di copertina: Pasquale Carlino 2021

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