Centenario fondazione della Basilica Santuario di S. Antonio in Messina. Anno Giubilare Straordinario 2021-2022

Apr 03 2021

Centenario fondazione della Basilica Santuario di S. Antonio in Messina. Anno Giubilare Straordinario 2021-2022

100 anni fa la Fondazione della Basilica Santuario di

S. Antonio in Messina
Anno Giubilare Straordinario 2021 – 2022

Le umili origini del Tempio Rogazionista – Basilica Santuario di S. Antonio di Padova

Sant’Annibale Maria Di Francia, canonico e sacerdote della città di Messina, fondatore di due Famiglie Religiose e della Basilica Santuario di S. Antonio in Messina, ardeva dal desiderio di dare una degna sede alla Rogazione Evangelica del Cuore di Gesù: sognava un Tempio maestoso, artistico, dove si pregasse giornalmente il Padrone della Messe, un Tempio dedicato a questo divino “comando” di Gesù, che fosse quindi la sede della Santa Alleanza Rogazionista e della Pia Unione della Rogazione Evangelica (la preghiera per le Vocazioni). Il desiderio, il sogno di S. Annibale fu, attraverso vicende tristi e liete, realtà: oggi il Tempio rogazionista si staglia maestoso nel cielo della sua Messina, a cantare le glorie di Dio, ad impetrare i Sacerdoti santi per la Chiesa tutta, a testimoniare lo zelo apostolico di un Sacerdote secondo il Cuore di Dio, che comprese appieno il grave problema delle vocazioni religiose: “Operaii autem pauci”, sono pochi i ministri del Santuario.

Il Bollettino rogazionista “Dio e il Prossimo”, diffuso in centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo, ci fa conoscere nel numero di marzo 1929 con esattezza storica le umili origini del nostro Santuario.

«Una chiesetta, sia pure meschina, era indispensabile per operare il risanamento morale del ‘Quartiere Avignone’; e il giovane sacerdote Annibale Maria Di Francia, fin dai primissimi tempi del suo apostolato tra i poveri, comprò a caro prezzo una di quelle catapecchie, la ripulì, e ne fece una cappelletta, dedicata al Cuore SS. di Gesù. Erano, nei disegni di Dio, gli inizi umilissimi del grande Santuario Rogazionista Antoniano.

Dalla piccola nicchia praticata nel muro, una statuetta del Bambinello Gesù sorrideva alla turba innocente dei bimbi, che il Padre raccoglieva per il catechismo. Giornalmente nella preghiera essi domandavano al Signore “una Chiesa più grande e più bella”.

Man mano, la Cappella s’ingrandì di una seconda e poi di una terza stanzetta; quest’ultima, con un mezzanino, aveva il coretto riservato alle Suore.

Padre Annibale, fin dall’inizio della sua Opera di zelo e di carità verso i poveri e gli orfani, entrando per la prima volta nel malfamato “Quartiere Avignone” per riportarvi Dio e la sua grazia, aveva affidato la sua iniziativa alla protezione dei Santi.

Tra i Santi che la sua pietà venerava, un posto speciale va dato a S. Antonio di Padova, in relazione storica ai suoi Orfanotrofi.

Istituita che fu la devozione del “Pane di S. Antonio” per gli Orfanelli, cominciò a diffondersi tra i fedeli la fiducia che un gran mezzo per ottenere grazie dal Signore sarebbe stato appunto l’intercessione del gran Taumaturgo di Padova, facendogli promessa di ricompensarlo con “pane agli orfanelli e ai poveri”.

Il 13 giugno del 1901 P. Annibale fece proclamare dalle sue Comunità il glorioso S. Antonio “quale Benefattore Insigne” degli Istituti della Rogazione Evangelica del Cuore di Gesù e annessi Orfanotrofi e poverelli. E gli presentò una supplica perché tale continuasse a dimostrarsi per l’avvenire.

Il Padre Annibale riconosce che ormai è tempo che si stabilisca un centro di culto nelle proprie Chiese, data anche la diffusione che prende l’opuscolo delle grazie, che apparso prima col titolo di “Pane dei Poveri”, venne chiamato in appresso con quello di “Segreto Miracoloso”, quasi a dimostrare che si era scoperto il segreto per avere grazie dal Signore, qual’ è il ricorso al Santo dei miracoli.

Confidando sempre nell’aiuto divino e nell’assistenza del Santo di Padova, i1 13 giugno 1906 lancia un invito a tutti i devoti di S. Antonio perché concorrano con il loro obolo all’acquisto della Statua.

La prima processione della Statua di S. Antonio porta dunque la data del 13 giugno del 1907.

 

La prova del fuoco

Il terremoto del 28 dicembre 1908 non affievolì lo spirito rogazionista di S. Annibale, anzi gli diede più vita, temprando gli animi per il trionfo del Rogate.

La prima Chiesa del Quartiere Avignone, distrutta dal terremoto, fu sostituita provvisoriamente da una Cappella-baracca, dono del Santo Padre Pio X, in attesa che la Divina Provvidenza segnasse l’ora fatidica d’una grande e sentita realtà: un maestoso Tempio della Rogazione Evangelica del Cuore di Gesù e Santuario di S. Antonio di Padova.

Ma la Chiesa baracca dedicata al Santo Taumaturgo, dono del Papa Pio X a Padre Annibale subito dopo il terremoto del 1908, divenne insufficiente ad accogliere i continui pellegrinaggi di devoti antoniani, che affollavano il suo Altare. Si aspettava perciò la prima occasione per fare una chiesa più bella e più grande in muratura.

Quand’ecco un formidabile incendio nella notte dal 26 al 27 Aprile 1919, domenica in Albis, distrusse interamente la Chiesa!

Nel luglio del 1919 così scriveva il Servo di Dio ai Devoti antoniani:

«I Devoti di S. Antonio hanno cominciato ad insistere per volere rifare chi una cosa, chi un’altra della distrutta Chiesa”.

Fu uno slancio di devozione e di affetto dei Messinesi, ma non solo, di tutti i fedeli di S. Antonio dell’Italia e dell’Estero, per la edificazione di un Santuario definitivo al gran Santo.

Si diede inizio con una pubblica passeggiata per raccogliere le prime offerte, e tutti corrispondevano con le lacrime agli occhi, raccontano i testimoni, e con la speranza nel cuore.

La prima pietra del Tempio della Rogazione Evangelica e Santuario del Taumaturgo S. Antonio di Padova

Spuntò finalmente l’alba del 3 aprile 1921, Domenica in Albis, tanto attesa da tutti Orfanelli e Devoti Antoniani, ma in modo specialissimo dal nostro Servo di Dio Canonico Di Francia.

Dal bollettino “Dio e il Prossimo” trascriviamo…… Il titolo a caratteri cubitali: «La posa della prima pietra del nostro Tempio della Rogazione evangelica del Cuore di Gesù destinato a Santuario di S. Antonio di Padova».

La parola al giornale cattolico (diocesano) “La Scintilla”: Un avvenimento cittadino. «Una pietra benedetta scende nelle viscere della terra e segna la base di un Tempio, che sarà “Santuario” di Fede e di Carità.

Trascriviamo l’epigrafe latina, contenuta nella pergamena suggellata nella Prima Pietra:

Huius Templi dicati Rogationi Cordis Jesu Evangelicae et Divo Antonio Patavino Asyli parentibus orborum cuiusque Ab Annibale Maria Di Francia instituti Almo Patrono Lapis Auspicalis Hic positus est

IlI Kalendas Apriles Dominica in Albis Anni Domini MCMXXI

Praesentibus Ecclesiasticis et civilibus Superioribus

Et miro populi Messanensis concursu

 La festa di S. Antonio del 1921 fu celebrata a Messina con la massima Solennità. Ci fu una novità, annotano i cronisti del tempo, un particolare inatteso: sull’area dove è già iniziata la fabbrica del nuovo Tempio, fu eretto un bel padiglione con un Altare decoroso, attorno al quale migliaia e migliaia di Devoti si prostrarono per deporre ai piedi del Santo miracoloso le loro preghiere ardenti e voti più accesi.

Ritmo Religioso crescente. Nella Chiesa dell’Orfanotrofio Maschile, in attesa che il sogno del nuovo Santuario diventasse felice realtà si svolgevano con entusiasmo e devozione le varie funzioni del ciclo religioso, con un’alta frequenza di fedeli devoti di S. Antonio, specie nei giorni festivi o il martedì.

Negozietto Antoniano. Per favorire la pietà dei devoti antoniani, e nello stesso tempo per un modesto lucro a pro dei nostri Orfanelli, si pensò di aprire accanto al Santuario un “Negozietto Antoniano” per offrire oggetti di devozione, come statuette, immagini, corone, libri di pietà, medaglie, ecc. Fu creato pure “l’Obolo Antoniano” dove si raccoglievano le offerte per i nostri bambini.

I lavori per il Santuario proseguirono a pieno ritmo. Dopo la posa della Prima Pietra, il desiderio di vederlo al più presto nella sua piena realizzazione interessava tutti, Superiori e Congregati, Devoti e Benefattori.

Il primo infinito dono di Dio a Padre Annibale, per le mani benevole di S. Antonio, fu l’ordinazione presbiterale di due Sacerdoti Rogazionisti. Infatti nel mese di giugno del 1924 si scriveva una delle più belle pagine della storia dell’Opera Antoniana del Canonico Di Francia: l’Ordinazione Sacerdotale dei primi due Chierici Rogazionisti.

1926 Anno dell’inaugurazione del Santuario di S. Antonio

Ai primi mesi del 1926, la Chiesa nuova purtroppo ancora non è sgombra di tutte le impalcature; passeranno ancora vari mesi prima che sia finita ed appaia in tutto lo splendore dei suoi ori, dei suoi stucchi, delle sue pitture, delle vetrate istoriate, snella ed agile sulle sue colonne marmoree, coi suoi sette altari, il suo pulpito, i suoi confessionali, il suo organo che ne riempirà le navate di suoni armoniosi e possenti. Ma Messina vuole inaugurarla ad ogni costo, stanca di chiudere coi corpi anche le anime nel breve ed opprimente spazio delle baracche. Tutti si domandano: “Quando si apre la Chiesa di S. Antonio?” Questa fervida aspettazione ne ha determinata l’apertura almeno parziale, cioè nei soli giorni di festa, per dare agio alla popolazione di ascoltare la S. Messa. Per la Benedizione fu scelto il giorno della S. Pasqua, giorno della glorificazione del Divin Redentore.

La Pasqua del 1926 segna dunque una data memorabile negli annali della storia del Santuario di S. Antonio: la solenne Benedizione della nuova Chiesa Antoniana. Per non affaticare il Servo di Dio, la cui salute ci lasciava non poco in pensiero, l’Arcivescovo Mons. Paino delegò il P. Bonaventura Vitale. Assistevano alla solenne benedizione del Santuario tutti i nostri Sacerdoti e Chierici con a capo il Padre Fondatore S. Annibale Maria Di Francia, gli Orfanelli, le Suore con le Orfanelle, i Canonici e i sacerdoti, Benefattori e Devoti Antoniani in gran numero, che seguirono commossi fino alle lacrime il sacro rito. Dopo la benedizione, seguì la S. Messa, celebrata dallo stesso Canonico P. Vitale, che al Vangelo rivolse ai fedeli un bel discorso, facendo rilevare come l’inaugurazione del Tempio nel giorno della Risurrezione del Signore doveva significare la nuova risurrezione della Città alla grande fede degli avi nostri, e la conquista delle anime che Gesù Risorto avrebbe fatto per mezzo del Taumaturgo S. Antonio.

Seguirono le diverse altre Messe fino a mezzogiorno, e sui volti di tutti gli astanti si leggeva la gioia che inondava i cuori, per trovarsi finalmente nel recinto del maestoso Santuario. La giornata si chiuse con l’ora di adorazione. La Chiesa era letteralmente gremita, e su quella turba orante, su quegli animi palpitanti, Gesù adorabile, nel novello suo trono, in una casa meno indegna di Lui, faceva passare il soffio vivificante della sua grazia e l’onda rinnovatrice del suo divino amore.

La benedizione delle campane fu fissata per il 25 Aprile 1926, terza domenica dopo Pasqua e festa del patrocinio di S. Giuseppe. A questo evento vi partecipò anche S. Annibale.

L’inaugurazione dell’Altare maggiore l’8 dicembre 1927, sacro all’Immacolata, s’inaugurava il novello Altare Maggiore del Santuario. Maestoso nei suoi lucidi marmi, intarsiati di artistici bronzi dorati, ritto sulle sue colonne di marmo senese, ricco nelle sue decorazioni e nello stesso tempo semplice nei suoi ornamenti liturgici di candelabri e fiori, l’Altare è oggetto degli sguardi curiosi ma ammirati di tutti.

Scarica i seguenti file:

Opuscolo del Centenario della Basilica Santuario S. Antonio in Messina

Opuscolo per lucrare l’Indulgenza Plenaria e preghiera del pellegrino

Programma per l’apertura dell’Anno Giubilare 11 aprile 2021

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