"Con la Pasqua, camminiamo nella speranza". Lettera di Padre Mario Magro presidente del CNS

Mar 29 2021

“Con la Pasqua, camminiamo nella speranza”. Lettera di Padre Mario Magro presidente del CNS

                                                   PASQUA 2021                  

 “Manteniamo senza vacillare la professione della nostra                                                                                                                  speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso.                                                                                                                 Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci a                                                                                                                       vicenda nella carità e nelle opere buone” (Eb. 10, 23-24)

Carissimi Rettori e Operatori dei Santuari,

giunga a ciascuno di voi il mio augurio di pace e di gioia nel Signore Risorto, con il cuore carico di speranza e carità, cosi come espresso dall’apostolo Paolo nella lettera agli Ebrei sopra citata.

Per il secondo anno consecutivo ci troviamo a celebrare la Pasqua del Signore in una situazione difficile ed estremamente faticosa per i nostri fedeli e per tutti noi che continuiamo ad affrontare enormi disagi a causa della pandemia ancora in corso. Ma sembra intravedersi una luce in fondo al tunnel con la campagna delle vaccinazioni, e questo ci fa ben sperare che presto questa interminabile pandemia possa giungere al capolinea.

Vogliamo nutrire tanta speranza e iniettare in noi e nei nostri fedeli e pellegrini dosi ingenti di speranza, così come siamo stati invitati da San Paolo, a mantenere alta la professione della nostra speranza senza vacillare, perché Cristo che ha promesso la speranza di una vita nuova, di un tempo di pace e di felicità, non viene meno alle sue promesse.

Abbiamo bisogno di abbandonarci totalmente tra le braccia amorevoli di Dio. Gesù col suo sacrificio d’amore ha reso possibile per ognuno di noi l’ingresso nel santuario della relazione intima con Dio Padre. Gesù è il grande sacerdote che ha fatto nuove tutte le cose e ci ha aperto la porta della vita eterna per mezzo del suo sangue. E grazie a lui siamo stati chiamati a vivere pienamente e senza paura il nostro sacerdozio ministeriale e regale. Grazie a Gesù siamo stati giustificati e chiamati a vivere in pienezza la dignità e la libertà di figli che si accostano ad un Padre amorevole, perché Dio non è un giudice distaccato e lontano da riverire e servire con paura.

Gesù ci ha liberati con la sua morte e risurrezione da ogni paura, ci ha insegnato a non rimanere soggiogati, ripiegati in noi stessi, a discernere la Verità dalle distorsioni. Con Gesù l’unica legge diventa l’amore, l’amore che arriva a donare la propria vita per gli altri. E’ qui che accogliamo l’invito di San Paolo a porre più attenzione ai fratelli e alle sorelle con cui condividiamo il nostro cammino umano e cristiano, per stimolare e incoraggiare la carità vicendevole come segno di una presenza viva di Dio tra noi.

Bisogna sapersi mettere in ascolto dello Spirito Santo che parla attraverso la Parola di Dio, la presenza dei fratelli e di tutto quello che succede attorno a noi.

Viviamo maggiormente le nostre relazioni con i fratelli, prendiamoci cura gli uni gli altri, sosteniamoci nei momenti difficili e dolorosi, perché solo attraverso queste buone opere di carità fraterna possiamo tener viva la speranza e coltivare la perseveranza. Nei gesti di cura e di amore reciproci noi viviamo la nostra fede e al tempo stesso la alimentiamo.

La Risurrezione di Cristo ha portato in noi una speranza nuova; e il senso di questa speranza è amare, poiché l’amore vissuto e testimoniato coincide sempre con la comunione con Dio, con sé stessi e con gli altri. Viviamo dunque speranza e carità come segno di unità, tra noi e Dio, tra noi e i fratelli, fratelli tutti nessuno escluso.

Papa Francesco nella Enciclica “Fratelli Tutti” ci ricorda: «Dio continua a seminare nell’umanità semi di bene. La pandemia ci ha permesso di apprezzare e recuperare tanti compagni e compagne di viaggio, che nella paura hanno reagito (e reagiscono ancora oggi) donando la propria vita.

Invito alla speranza, che ci parla di una realtà che è radicata nel profondo dell’essere umano … Ci parla di una sete, di un’aspirazione, di un anelito di pienezza, di vita realizzata, di un misurarsi con ciò che è grande, con ciò che riempie il cuore ed eleva lo spirito verso cose grandi, come la verità, la bontà e la bellezza, la giustizia e l’amore. La speranza è audace, sa guardare oltre la comodità personale, le piccole sicurezze e compensazioni che restringono l’orizzonte, per aprirsi a grandi ideali che rendono la vita più bella e dignitosa. Camminiamo nella Speranza!»

Nel raccogliere l’invito di Papa Francesco a camminare nella Speranza, vi auguro una serena e Santa Pasqua; il Signore Gesù porti in ciascuno di noi, novità di vita, di fraternità, di solidarietà e di umanità ritrovata.

Mi permetto di invitarvi ad una preghiera per me, perché il prossimo 13 aprile compirò 25 anni di sacerdozio. Il Signore illumini il mio cammino e continui a darmi la gioia del ministero sacerdotale per servire Lui, la Santa Chiesa e la Congregazione dei Rogazionisti a cui appartengo.

Serene feste pasquali!                                            P. Mario Magro RCJ  presidente CNS

Scarica la lettera: Lettera di Pasqua del Presidente Padre Mario Magro al CNS 2021

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