Beata Vergine delle Grazie  

Descrizione

Descrizione
Il santuario è situato non lontano da un piccolo abitato, sul monte Venero.
Probabilmente la chiesa esisteva già nel XIII secolo, sebbene testimonianze scritte si hanno solo a partire dal XVI secolo, con gli atti delle visite pastorali. Originariamente eretta per le officiature festive, guadagnò fama di santuario. Lo testimoniano gli ex-voto e l’affresco sopra l’altare, una Madonna con angeli attorniata dai santi Aquilino, Antonio, Sebastiano, Vincenzo e Rocco, protettori per campi, bestiame e contro le insidie delle intemperie o bestie feroci, tra cui lupi, un tempo presenti nella zona.
L’edificio risale ad alcuni decenni precedenti il 1683; nel 1700 si realizza la facciata e solo nel secolo successivo, la costruzione del campanile.

 

 Testo di Fabio PASSERA

Difficile parlare della Chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie in maniera disgiunta rispetto all’originalità della sua collocazione, sul colle denominato Montevenere.
Difficile anche perché non esistono notizie storiche certe sulla sua data di costruzione. Sicuramente resta il modesto valore architettonico dell’edificio sacro, che compare nei primi documenti ufficiali solo nel corso del 1600.
Vogliamo tralasciare i romanzeschi trascorsi legati alla divinità pagana di Venere, che facilmente verrebbero alla mente ma senza alcun legame provato. Troppo facili i racconti legati alla zona circostante il piccolo Oratorio, come mero sfogo dell’antico abitato di Maccagno Inferiore, così poco incline a possedere spazi adeguati per la coltivazione dei campi. Tutto vero, ma non può bastare.
Si possono allora azzardare delle ipotesi, peraltro supportate da rilievi storiografici di una certa importanza: partendo innanzitutto dall’antica fortezza che fino al XVII secolo segnava il confine con Agra e aveva i suoi vertici posti tra la Torre Medioevale e l’abitato di Montevenere. Alcune intuizioni di storici dell’architettura rivelano la particolare inclinazione delle baite ancor oggi ben visibili. Insomma ben più di un semplice pascolo per i cittadini della Maccagno Imperiale.
In questo modo è possibile leggere la presenza della Chiesa non solo come punto di incontro di una comunità che si ritrovava per i lavori nei campi, ma piuttosto un segno della presenza dell’uomo che non voleva dimenticarsi del suo Dio.
Ecco quindi lo spunto forse più interessante per leggere il legame che ancora oggi resiste tra Maccagno e la festa che ogni prima domenica di luglio si svolge qui a Montevenere: un legame antichissimo, che si perde nella notte dei tempi.
Un vero esempio di dedizione e di attaccamento ad un simbolo religioso e ad una fede mariana che ha pochi eguali anche nel nostro decanato.
Meritoria anche l’attenzione che negli ultimi anni ha permesso il mantenimento della Chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie, che proprio in questi periodi vede il restauro della cornice che racchiude l’affresco della Madonna con i Santi che campeggia sopra l’altare.
La presenza di tanti Ex-voto dice più di ogni parola l’attaccamento di una comunità al suo Oratorio: lo dimostra la cappelletta costruita in tempi recenti ai piedi della mulattiera per Montevenere, baluardo per tutte le persone non più in grado di affrontare l’ardua salita.
Lo dice ancora di più la preghiera sulla quale la Curia Arcivescovile di Milano pose il proprio imprimatur il 31 maggio 1929: una preghiera che i maccagnesi vollero rivolgere alla Vergine Madre delle Grazie, alla quale affidarono il futuro del nostro paese.

 

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