Madonna della Mercede o S. Maria Nascente (Santuario Parrocchia)

Descrizione

Descrizione

La parrocchia santuario del XVII sec. si erge sulla piazza del paese con un esterno classico un portale in pietra di Sarnico ed un campanile di 55 metri. L’interno è a navata unica di grandi dimensioni, uniformemente ed interamente affrescata, degna di nota è la pala dell’altare maggiore rappresentante la natività, dipinta dal Fiamminghino nel 1633

La leggenda narra che la costruzione della chiesa risalga al 1616, quando la Madonna apparve a Marta Damioli Polentini, una contadina del paese; l’evento è rappresentato negli affreschi sulla  facciata sinistra e il 24 settembre di ogni anno ne viene celebrata la ricorrenza con solenni funzioni. All’interno la pala d’altare del Fiamminghino.

All’interno della Parrocchia vengono inoltre conservate le reliquie e la statua in cera del Beato Innocenzo da Berzo, la cui festa si celebra ogni anno il 3 marzo anniversario della morte, e un organo a canne del XIX secolo.

La Madonna di Berzo: Maria appare e guarisce la donna posseduta

Era il 24 settembre 1616. Una signora di Berzo Inferiore, in provincia di Brescia, era afflitta da oltre un anno da qualcosa di simile a una possessione diabolica. La donna si chiamava Marta Damiola, ed era la moglie di Tommaso Polantini. Tutti erano a conoscenza della sua problematica.

La donna un giorno passò davanti a una chiesa, e all’improvviso sentì una voce che la stava chiamando. Si voltò, ma non vide nessuno. Così penso di essersi sbagliata, e ricominciò a camminare nella stessa direzione.

Proseguì fino ad arrivare all’altezza di un oratorio. A quel punto però, inspiegabilmente, avvertì un forte impulso ad entrare che le saliva dall’interno. Non le era mai successo prima, e a dirla tutta non era mai nemmeno entrata in una chiesa.

Seguì il suo impulso, e una volta giunta dentro l’edificio, la donna si inginocchiò. Così cominciò a pregare la Madonna con tutta l’intensità che aveva in corpo. Chiedeva di liberarla dalle sue afflizioni.

In quel momento si presentò di fronte a lei la Madonna. Durante l’apparizione, Maria disse alla mistica di andare dalle autorità al più presto e di riferire le parole che le avrebbe consegnato subito dopo.

Marta, la tua preghiera è stata accolta ed esaudita; tu guarirai“, furono le parole della Vergine nei confronti della povera donna. La Vergine però le chiese, in seguito, di fare istituire all’interno di quell’oratorio una vera chiesa.

“Dirai da parte mia ai reggitori del Comune che più non abbiano ad indugiare nell’erigere in questo luogo la mia chiesa, se vogliono evitare il flagello che nostro Signore vuole loro mandare”.

Cominciano i lavori per costruire il Santuario della Madonna di Berzo

La veggente subito uscì di corsa e andò a riferire a tutti quanto aveva visto e ascoltato. E tutti ovviamente le credettero, per la semplice ragione che la donna era guarita.

Due anni dopo cominciarono i lavori per la costruzione del nuovo Santuario della Madonna di Berzo, dove ancora oggi numerosi pellegrini insieme anche ai cittadini del territorio vi si recano per pregare Maria con grande devozione e amore filiale.

La devozione crescente alla Madonna di Berzo

Il santuario infatti sorge nella Val Grigna, laterale alla Val Camonica, e in quella stessa zona la devozione alla Madonna era già molto diffusa tra i cittadini.

Nei secoli venne ampliato ed abbellito con affreschi e pale di pregio, sempre curate e conservate nei minimi dettagli. Tanto da essere ancora oggi considerato uno dei più notevoli monumenti d’arte della Val Camonica.

La tradizionale festa della Madonna di Berzo

Nel 1949 le due statue che raffigurano l’evento miracolo dell’apparizione alla donna posseduta furono portate all’interno di tutte le parrocchie della Val Camonica. Ogni anno il 24 settembre ricorre così la festa della Madonna di Berzo, preceduta da una grande e intensa preparazione spirituale.

La festa si conclude infine con una solenne processione in onore della Vergine di Berzo, accompagnata dalle bellissime e tradizionali luminarie.

Testo di Giovanni Bernardi

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