Madonna delle Cese

Descrizione

Descrizione

Il Santuario della Madonna delle Cese, il santuario nella roccia

La bellezza orrida e selvaggia, la mistica solitudine dei luoghi alpestri che circondano la Certosa di Trisulti sono stati un forte richiamo per quelle anime bramose di ritirarsi nella preghiera e nella meditazione delle verità eterne.
Sorsero così nei secoli passati molti eremi il più celebre dei quali è rimasto il SANTUARIO DELLE CESE la cui storia è strettamente legata a quella della Certosa.
La denominazione deriverebbe, secondo una ormai consolidata tradizione, dal trovarsi detto Santuario in una località volgarmente detta “CESA” (luogo dissodato col taglio di alberi ed arbusti) dalla parola latina “CAEDO” cioè tagliare.
Esso sorge in un’ampia grotta a sud della Certosa scendendo verso il torrente Cosa.
Si raggiunge agevolmente in poco tempo attraverso una comoda mulattiera. La piccola chiesa con annessi ambienti per l’alloggio del custode formano il complesso di edifici. A monte della grotta sgorga una polla d’acqua limpida attinta con fede dai fedeli che la ritengono miracolosa.
Sulla parete retrostante la grotta stessa, dove ora si può vedere un quadro in maliolica, vi era dipinta a fresco sulla roccia l’immagine della Madonna  che, secondo la tradizione parlò all’eremita.
Il pio anacoreta riferì al cardinale Lotario dei Conti che quivi dimorava nella sua residenza estiva i desideri della Vergine. Il doto e santo prelato, eletto papa col nome di Innocenzo III si ricordò della richiesta della Madonna ed adempì alla promessa chiamando il novello ordine Certosino e fondare un monastero nelle vicinanze.
Intorno al 1600 l’ immagine miracolosa venne staccata dalla parete della grotta e custodita nella Certosa. Attualmente il quadro posto alla venerazione dei fedeli rappresenta la Vergine del Carmelo.
E’ una tela del 1600 di buona fattura anche se ritocchi successivi ne hanno forse alterato un poco la primitiva bellezza.
l piccolo complesso di edifici esistenti furono costruiti intorno al secolo XVIII dai Certosini.
A quale anno risalga la presenza del primo eremita in questa grotta ancora oggi non ci è dato sapere.
Si ritiene probabile l’opinione di coloro che fissano tale data a qualche decennio prima dell’anno Mille quando la credenza in una prossima fine del mondo aveva creato un clima di generale fervore spirituale.
Tuttavia il primo autentico documento riguardante tale eremitaggio è del 1274 ed in esso vi si afferma l’antico culto della Vergine e la altrettanto pia usanza dei fedeli fi fare lasciti e donazioni per detto culto. Molti altri documenti successivi attestano la devozione particolare dei Collepardesi verso la Vergine delle Cese. E’ difficile suscitare nel lettore l’atmosfera mistica arcana del luogo. Immerso nella pace profonda di questi silenzi il giovane cardinale Lotario scrisse quei due meravigliosi libri di ascetica “De disprezzo del mondo” e “Degli angelici cori” che rivelano la grandezza del suo cuore e la sua scienza teologica. (www.grottecollepardo.it/)
Tra gli elementi di pregio da vedere all’interno del santuario, una tela ad olio della Madonna del Carmelo protettrice dei certosini, visitabile insieme al santuario solo in presenza dei certosini (anche se dall’inferriata sulla facciata è ugualmente possibile contemplarla da lontano insieme agli interni della chiesa).
Il quadro della Madonna diventa protagonista assoluto e viene portato in processione nei dintorni del santuario il giorno dell’8 agosto, data in cui si celebra la festa della Madonna delle Cese che vede la partecipazione di tanti devoti provenienti anche dalle località vicine, che creano un vero e proprio ambiente di festa e spiritualità al tempo stesso.

 

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