Descrizione
Il complesso della Madonna del Castellonchio sorge sulle rovine di un antico castello a un chilometro circa dall’abitato di Graffignano, ed è dedicata alla Madonna della Salute. L’ipotesi è che in passato il luogo sacro sia servito come lazzaretto e ricovero per appestati come testimonia l’iconografia stessa dell’affresco, oggetto di forte devozione da parte dei fedeli, che richiama nelle immagini i Santi taumaturghi Rocco e Sebastiano tra la Vergine.
I documenti storici riferiti al santuario, permettono di fissarne l’origine nella seconda metà del secolo XV, ma la notorietà di questa piccola chiesa col tempo oltrepassò i confini di Graffignano richiamando numerosi fedeli dalle vicine comunità. L’affresco della Madonna che apre il suo manto offrendo protezione ai popolani oranti, con alla sua destra San Sebastiano legato ad un tronco e trafitto da frecce e a sinistra San Rocco nelle vesti di Roméo che mostra una ferita sulla coscia segno del contagio, è dipinto da mano ignota ed è collocabile nei modi stilistici del tardo Quattrocento. La sua immagine risponde al tema della Madonna dei Raccomandati – Madonna del Soccorso o della Misericordia, adottato inizialmente nell’ ambito di alcuni chiostri monastici e che ai primi del XIV secolo divenne patrimonio di varie fraternite laicali, come i Raccomandati di Maria. Dagli inizi del ‘400, dietro la spinta del movimento mariano itinerante dei Bianchi, divenne immagine ricorrente nelle espressioni religiose di matrice popolare.
Il nuovo Santuario fu costruito nel 1908 ed è orientato in senso opposto alla Chiesa antica, alla quale, è collegata dalla sacrestia. La sua architettura semplice ed austera, ha un’unica navata ed il tetto a capriate, il presbiterio è chiuso da una balaustra di marmo (1948) che sostituisce l’originaria di legno. Al centro del presbiterio è situata l’edicola che racchiude in una cornice di legno con vetro, l’immagine della Madonna fra i Santi. L’unico altare, originariamente in muratura (1946), è oggi di marmo policromo. L’8 settembre 1910, giorno della Natività di Maria SS.ma, la chiesa fu inaugurata e, l’affresco traslato. Nel 1990 viene sistemato, nell’oculo della facciata della chiesa, il nuovo rosone ispirato al tema “Fede, speranza e carità“; un collage di 212 pezzi ideato dall’artista romana Laura Belforti.