Descrizione
Le prime notizie riguardo la chiesa santuario di Santa Maria Visita Poveri risalgono al 1487.
Il vecchio borgo di Bonea si arrocca intorno alla Parrocchiale di San Giovanni Evangelista, più nota come “Chiesa di Santa Maria Visita Poveri” per l’intensa devozione dei fedeli a quella Madonna soccorritrice dei miseri. L’antico Tempio nella minuscola piazzetta fu, nel ‘700, trasferito a monte a causa dell’invadenza delle piogge precipitose che si incanalavano nella ripida stradina. La Chiesa, riedificata in un vicino luogo più sicuro, esponeva fino a qualche anno fa, prima di un sacrilego furto, un dipinto del 1609, quasi certamente rimaneggiato più volte, con la Vergine frontalmente assisa che dalla mano sinistra lasciava cadere monete d’oro, mentre con la destra reggeva una lunga croce processionale. Il Bambino, con la destra indicava una forma poco chiara nell’altra mano, probabilmente riferibile a un pane. Vecchie incisioni e antichi dipinti devozionali di famiglia evidenziano invece con chiarezza nelle mani del Bambino un sacchetto aperto, dal quale cadono monete. Il soggetto, particolarmente raro, oggi ripetuto in una modesta copia, permette di avanzare l’ipotesi che l’immagine trafugata di Santa Maria Visita Poveri poteva essere iconograficamente allusiva a un più arcaico culto contadino rivolto a divinità femminili, in riferimento all’abbondanza e alla fertilità della terra. Lo stesso nome del Casale: “Bonea”, potrebbe essere una contrazione del nome dell’italica e poi romana divinità “Bona Dea” che, in alcune monete pestane, dispensa anch’ella danaro, ma da una cornucopia.
A oltre dodici anni di distanza dall’incoronazione avvenuta il 12 agosto 2007 nel Castello Giusso ad opera dell’allora Arcivescovo di Sorrento e Castellammare di Stabia mons. Felice Cece, il popolo di Vico Equense, Sant’Andrea e Bonea festeggia i 4 secoli del dipinto raffigurante la sacra immagine di “Santa Maria visita poveri”, la preziosa opera d’arte trafugata il 25 novembre 1990 e ritrovata su internet il 2 aprile 2004 dalla guardia di finanza. Per commemorare i 400 anni della sacra immagine una serie di iniziative per tutto il mese di agosto con tanti appuntamenti.
Opera di Cesare Calise, manierista leccese del ‘600, il dipinto, olio su tela, fu realizzato nel 1609 e donato alla parrocchia di San Giovanni Evangelista e Santuario di Santa Maria Visita Poveri di Bonea, frazione di Vico Equense, al centro della religiosità della comunità parrocchiale che ogni anno ne celebrava la festività nei giorni 14 e 15 agosto, fino al 25 novembre 1990, data in cui il quadro fu trafugato dalla chiesa ad opera di ignoti.
Dopo 15 anni e per pura coincidenza un appassionato di opere d’arte di Vico Equense si accorge su un sito internet di una casa d’aste della straordinaria somiglianza di un dipinto messo in vendita con il titolo di “Madonna dell’Abbondanza” con la tela del’ 600 della “Madonna visita poveri”, trafugata nel 1990 dalla chiesa di Bonea. Di tale somiglianza fu messo al corrente don Pasquale Vanacore, già parroco di Bonea, che denunciò l’accaduto alla guardia di finanza. Una accurata indagine condotta dalle fiamme gialle coordinate dal luogotenente Carlo di Maro portò alle verifiche ed al sequestro del dipinto dopo che l’opera d’arte era stata acquistata da un collezionista del salentino.
Gli accertamenti predisposti dagli esperti d’arte non lasciarono dubbi con la “Madonna dell’Abbondanza” che rinvenuta per caso su un sito internet di una casa d’aste venne identificata come la “Madonna visita poveri” realizzata da Cesare Calise e trafugata dalla chiesa di Bonea il 25 novembre 1990. Dopo la restituzione ufficiale del quadro nelle mani di don Pasquale Vanacore da parte dei generali della guardia di finanza Giuseppe Alineri e Vincenzo Suppa la tela fu ricollocata sulla stessa parete dove si trovava e nuovamente venerata dai fedeli che offrirono oro e gioielli per l’incoronazione avvenuta il 12 agosto 2007.