Santa Maria delle Grazie e del Suffragio

Descrizione

Descrizione

Lasciata la punta settentrionale del lago di Como, il santuario mariano di Valpozzo segnala subito la forte devozione dei Valtellinesi per la Vergine Maria.

Il santuario, che è anche il primo edificio sacro che si trova entrando in Valtellina dal lago di Como, è adagiato in una leggera conca, chiamata anche localmente la Bögia, dove passava l’antica via di transito, la Scalotta. Il campanile in pietra, che domina ora il paesaggio in mezzo al verde, risale soltanto agli anni Venti del Novecento, come del resto l’attuale chiesa, staccata dal campanile. Del più antico edificio sacro non esistono notizie certe. Di fatto ancor oggi la devozione popolare è concentrata su un affresco raffigurante la Madonna in trono col bambino benedicente, sant’Antonio abate e san Giacomo con anime del purgatorio, di fattura quattrocentesca, che la tradizione ritiene miracoloso.

Si racconta infatti che un uomo di Piantedo, mentre percorreva la Scalotta, fu aggredito da alcuni malviventi che infestavano la zona. Soltanto l’invocazione alla Madonna gli permise di salvarsi, per cui, in segno di riconoscenza, innalzò una cappella, col consenso degli abitanti del paese. Attorno alla cappella, e in particolare alla venerata immagine, si è consolidato un culto che si è diffuso anche attraverso diverse copie dell’affresco nei casolari circostanti. Tre di essi vengono ricordati in un opuscolo dedicato al santuario nel 1919 dal parroco di Piantedo don Guglielmo Triaca.

Ora l’immagine miracolosa è attorniata da una cornice barocca in marmo e da un affresco del pittore Eliseo Fumagalli di Delebio, raffigurante un volo di angeli che salgono verso il Crocifisso.

Dal punto di vista documentario, solo il toponimo Valpozzo è testimoniato dal XV secolo, mentre notizie certe sull’esistenza della chiesa si hanno soltanto dal XVII secolo. Comunque il santuario ebbe numerosi ampliamenti e rifacimenti nel corso dei secoli successivi. Interventi di questo tipo sono infatti documentati nel 1701, dal 1794 al 1801, nel 1870 e nei primi decenni del Novecento.

di Giulio Perotti

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