UOMINI E DONNE DI RISURREZIONE
Auguri Pasquali del Presidente del CNS e del suo Direttivo
a tutti i Rettori e Collaboratori del Santuari d’Italia
PASQUA 2018
“Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il Crocifisso.
Non è qui. E’ risorto, infatti, come aveva detto;
venite, guardate il luogo dove era deposto.
Presto andate a dire ai suoi discepoli:
E’ risorto dai morti, ed ecco vi precede in Galilea;
la lo vedrete” (Mt. 28, 5-7)
Carissimi,
con la gioia che inonda i nostri cuori per la venuta della Pasqua del Signore, insieme al Consiglio Direttivo del CNS, voglio far giungere a ciascuno di voi gli auguri più sinceri e fraterni.
L’annuncio della Risurrezione che ci viene rivolto dall’evangelista Matteo, è il cuore del messaggio cristiano, è il fondamento della nostra fede, la fede che ci unisce a Cristo e che ci fa risorgere con Lui per camminare in una vita nuova.
Accogliamo la grazia speciale di questo evento. Sostiamo in devoto raccoglimento accanto al sepolcro vuoto, per riscoprire la grandezza della nostra vocazione cristiana: siamo uomini e donne di risurrezione e non di morte.
Abbiamo bisogno di liberarci dalle paure che quotidianamente frenano i nostri slanci nella vita nuova che Cristo Gesù ci consegna con la sua Risurrezione. Egli ha vinto la morte ed ha relegato la paura, riconsegnandoci a Dio e rendendoci cristiani liberi e liberati. Tocca a noi, ora, rispondere al gesto supremo e redentore di Cristo, ricercandolo per le strade del mondo e le periferie degradate della nostra umanità, annunziandolo con forza e senza paura, chiedendogli di essere sempre fedeli alla nostra vocazione e missione. Cristo ci invita a guardare il sepolcro vuoto, e da questo luogo dobbiamo apprendere a vivere la nostra vita, a superare i travagli, le insicurezze, le ferite, la solitudine per risvegliarci finalmente nella luce del mattino di Pasqua.
“E’ vero ogni ferita, ogni sofferenza, ogni dolore, sono stati caricati sulle proprie spalle dal Buon Pastore, che ha offerto sé stesso e con il suo sacrificio ci ha aperto il passaggio alla vita eterna. Le sue piaghe aperte sono come il varco attraverso cui si riversa sul mondo il torrente della sua misericordia. Non lasciamoci rubare il fondamento della nostra speranza, che è proprio questo: Cristo è Risorto! Non priviamo il mondo del lieto annuncio della Risurrezione!”. (Papa Francesco)
Carissimi, le donne che vanno al sepolcro per cercare Gesù, diventano le prime testimoni e missionarie dell’annunzio della Risurrezione. Ed è a loro che viene rivolto il mandato dell’angelo: presto andate a dire ai suoi discepoli che il Cristo è risorto. Dio sceglie alcune donne e madri per renderle annunciatrici di questo messaggio di speranza e di salvezza. Lodiamo Dio per il dono delle donne e delle mamme che sono al centro di questo evento straordinario di gioia e di pace; impariamo a diffondere messaggi nuovi di umanità, di rispetto, di fiducia, di dialogo, di misericordia verso le tante donne, che sono purtroppo vittime di violenza, di soprusi, di ferocia inaudita, situazioni che sconvolgono spesso il clima delle nostre famiglie. Dobbiamo imparare a custodire, ad ascoltare, a prenderci cura, a seguire quelle storie familiari complicate e difficili, che spesso minano la pace e la serenità delle famiglie. Dobbiamo contribuire, con la forza del Risorto, a far risorgere le nostre famiglie, dare speranza, far uscire dal tunnel le tante donne e madri che da sole sono destinate alla paura, alla solitudine, a volte alla morte, incapaci di difendere i propri figli dalla violenza cieca dell’uomo. Questo è il messaggio che ci viene dalla Pasqua; messaggio che noi, sacerdoti e rettori dei Santuari, vogliamo cogliere per ricreare nuovi spazi di vita dove, amore, carità e fedeltà, indicano il cammino nuovo che Cristo è venuto a donarci.
“Santa Maria, donna del terzo giorno, donaci la certezza che, nonostante tutto, la morte non avrà più presa su di noi. Che le ingiustizie dei popoli hanno i giorni contati. Che i bagliori delle guerre si stanno riducendo a luci crepuscolari. Che le sofferenze dei poveri sono giunte agli ultimi rantoli. Che la fame, il razzismo, la droga, sono il riporto di vecchie contabilità fallimentari. Che la noia, la solitudine, la malattia sono gli arretrati dovuti ad antiche gestioni. E che, finalmente, le lacrime di tutte le vittime di violenze e del dolore saranno presto prosciugate come la brina dal sole della primavera.
… Regalaci la speranza che, quando verrà il momento della sfida decisiva, anche per noi come per Gesù, tu possa essere l’arbitra che, il terzo giorno, omologherà finalmente la nostra vittoria”. (Don Tonino Bello)
Cristo Risorto guidi ciascuno di noi, il nostro sacerdozio, la Chiesa, l’intera umanità su sentieri di giustizia, di pace e di amore.
Buona Pasqua!
Mario Magro RCJ
Presidente CNS