«Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà». Queste furono le consolanti parole che la Vergine Maria rivolse ai pastorelli di Fatima, durante l’apparizione del 13 luglio 1917. E queste saranno le parole che accompagneranno la preghiera durante la permanenza a Sotto il Monte delle Reliquie dei Santi Giacinta e Francesco Marto.
Nell’anno nel quale la Chiesa si prepara al Giubileo, che inizierà il prossimo Natale, anche il Santuario di Sotto il Monte ha deciso di accogliere la richiesta di Papa Francesco che, dopo l’anno dedicato alla riflessione sui documenti e allo studio dei frutti del Concilio Vaticano II, ha consacrato questo 2024 alla Preghiera.
«Come santuario abbiamo accolto con gioia questo invito e ci stiamo dando da fare per favorire un clima di preghiera e per aiutare a pregare pellegrini e parrocchiani – ha spiegato mons. Claudio Dolcini, rettore e parroco di Sotto il Monte -. Solo così potremo vivere il Giubileo come un’occasione di conversione, di grazia e di rinnovamento. In questa direzione, abbiamo pensato di farci aiutare dalla testimonianza e dalle parole di alcuni santi: lungo l’anno ospiteremo in Santuario le reliquie di santi della Chiesa che hanno trovato nella preghiera il sostentamento fondamentale per la loro vita. L’arrivo di queste importanti reliquie sarà l’occasione per conoscere meglio la vita, le virtù e le loro parole».
Le prime reliquie che giungeranno a Sotto il Monte saranno quelle dei Santi Giacinta e Francesco Marto, i due pastorelli che il 13 maggio 1917, insieme alla cugina Lucia dos Santos, videro per la prima volta la Madonna a Fatima. Diverse sono le Celebrazioni e i momenti di preghiera comunitaria e personale pensati per accompagnare i pellegrini che vorranno venerare le Reliquie dei Santi dal 15 al 17 marzo 2024.
«Se io potessi mettere nel cuore di tutti il fuoco che mi brucia qui nel petto e mi fa amare tanto il Cuore di Gesù e il Cuore di Maria!». Così diceva la piccola guerriera Giacinta Marto, che salì in cielo il 20 febbraio 1920 a quasi dieci anni d’età, raggiungendo il fratellino Francesco, morto il 4 aprile del 1919, quando non aveva ancora compiuto il suo undicesimo compleanno. «Un mirabile esempio di preghiera e di devozione – ha ricordato mons. Dolcini, che si è recato a Fatima per portare in Italia le Reliquie dei Santi -. Pur se bambini, possiamo considerarli adulti nella fede, e soprattutto esemplari nella preghiera. Non fu la visione della Madonna a renderli santi, ma la loro vita consacrata a Dio per la salvezza dei peccatori e per il grande amore verso Gesù e la Vergine Maria. Non ha alcun significato la loro giovane età: conoscendoli non si può non amarli e non rimanere profondamente colpiti dalla loro testimonianza che si esprime nella consacrazione a Dio della loro intera vita per la salvezza delle anime e la conversione dei peccatori. La loro presenza a Sotto il Monte nel pieno della Quaresima ci sarà di aiuto a intensificare la nostra preghiera, sperimentando ancora di più l’amore del Signore e la consolazione del Cuore immacolato di Maria.»