NATALE 2024
Anno Santo del Signore, Giubileo della Speranza
“Pertanto il Signore stesso vi darà un segno.
Ecco: la vergine concepirà e partorirà un
figlio, che chiamerà Emmanuele” (Is. 7,14)
Carissimi Rettori e Operatori dei Santuari,
con il cuore colmo di gioia e di speranza, desidero porgere a ciascuno di voi gli auguri più sinceri di pace e di serenità. La festa del Natale che ci apprestiamo a celebrare, in questo anno che apre il Giubileo della Chiesa, ci invita a riflettere sul dono della speranza e della misericordia, e ci esorta a contemplare l’Incarnazione del Figlio di Dio come la Speranza che è entrata nel mondo, e con la quale Dio non abbandona il suo popolo, ma si avvicina ad esso fino a spogliarsi della sua divinità. Così Egli ci dimostra la sua fedeltà e inaugura un Regno nuovo, che dona nuova speranza all’umanità!
Quando si parla di speranza spesso ci riferiamo a ciò che non possiamo toccare con mano e che non è visibile. In effetti ciò che speriamo va oltre le nostre forze umane ed il nostro sguardo. Il Natale di Cristo, che ha inaugurato la redenzione, ci parla di una speranza diversa, una speranza affidabile, visibile e comprensibile, perché fondata su Dio. Egli entra nel mondo e ci dona la forza di camminare con Lui: Dio cammina con noi nel suo Figlio Gesù. Camminare con Lui ci consente di stare insieme, di abitare la vita difficile di tutti i giorni, superando fatica e dolore, e ricevendo dosi di consolazione e di fiducia. Sperare per il cristiano significa avere la certezza di essere in cammino con Cristo verso il Padre che ci attende, per questo siamo tutti “Pellegrini di Speranza”.
Il brano sopra citato del profeta Isaia, in cui si dice che la vergine concepirà e darà alla luce un figlio, e a lui sarà dato il nome di Emmanuele, è uno dei più potenti e significativi annunci che possiamo ascoltare. In queste parole si cela il mistero profondo che ci parla di una presenza che cambia il corso della storia: la presenza di Dio con noi.
Il termine “Emmanuele” è un invito a guardare oltre le difficoltà e le incertezze della vita quotidiana e a riconoscere la compagnia del Signore, che non ci abbandona mai. In un mondo spesso segnato dalla solitudine e dall’isolamento, dalle violenze e dalle guerre, dalla superbia e dall’egoismo, la promessa di Dio che cammina accanto a noi è un balsamo per le nostre ferite, un faro di luce nelle tenebre e un ristoro nelle fatiche della vita.
Nell’ambito dei nostri Santuari, dove il silenzio e la preghiera aprono spazi di incontro con il divino, l’Annuncio dell’Angelo a Maria, che è al cuore del passo di Isaia, risuona come una chiamata alla fede. La Vergine, che accoglie il mistero della sua maternità con fiducia e umiltà diventa esempio di come, anche noi, possiamo portare la luce della fede nella quotidianità della vita e nel mondo che ci circonda.
Il Natale, dunque, non è solo un evento da celebrare, ma un’opportunità per riconoscere ed accogliere la presenza di Dio che si fa prossimo a noi, nella semplicità e nell’umiltà della Natività.
Possa il Giubileo della Speranza portare un rinnovato slancio nella missione dei Santuari da noi serviti, la luce di Cristo illuminare il nostro cammino, fortificare la nostra fede e la missione di guide spirituali, perché per ogni fedele, pellegrino, o turista, sia una nuova occasione di speranza, di guarigione, di rinnovamento e di conversione.
Colgo l’occasione degli auguri natalizi per ricordare la possibilità di ritrovarci insieme, come famiglia del CNS, al Corso degli Esercizi Spirituali programmati dal 3 al 7 febbraio 2025, nella Domus Laetitiae di Assisi. Le informazioni si possono trovare sul sito internet santuaritaliani.it.
Con affetto e gratitudine, auguro un Natale ricco di gioia e di pace, ed un Anno Santo che susciti in ogni cuore la Speranza che non delude.
P. Mario Magro RCJ
Presidente Collegamento Nazionale Santuari