Il Santuario diocesano per il culto in onore di San Pio da Pietrelcina (BN), paese che ha dato i natali a Padre Pio

Gen 10 2024

Il Santuario diocesano per il culto in onore di San Pio da Pietrelcina (BN), paese che ha dato i natali a Padre Pio

Santuario diocesano per il culto in onore di San Pio da Pietrelcina – Pietrelcina (Benevento)

L’elevazione a “Santuario diocesano per il culto in onore di San Pio da Pietrelcina” è del 2 luglio 2004 con decreto 234/2003 a firma dell’allora arcivescovo metropolita di Benevento, monsignor Serafino Sprovieri. Si tratta della chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria degli Angeli di Pietrelcina, il piccolo centro del Sannio, in provincia di Benevento, che ha dato i natali al primo sacerdote stigmatizzato della storia della Chiesa, Padre Pio. Francesco Forgione, questo il suo nome di battesimo, era nato qui, in Vico Storto Valle, il 25 maggio 1887 nell’antico quartiere “Castiello”.

Anticamente l’attuale santuario – la cui fondazione dovrebbe risalire al XIV secolo e consacrato dall’arcivescovo di Benevento, il card. Orsini, futuro papa con il nome di Benedetto XIII il 21 ottobre 1701 – era dedicato alla Santissima Annunziata mentre la chiesa, oggi dedicata a Sant’Anna – dove padre Pio venne battezzato il giorno successivo alla nascita –  era dedicata a Santa Maria degli Angioli, ed era chiesa parrocchiale. Nel 1843 con Rescritto Pontificio, furono «invertiti i titoli, ma divenne, di fatto, sede parrocchiale solo nei primi anni del 1900, dopo i lavori di completamento della navata centrale» (Cfr. Frati Minori Cappuccini, Pietrelcina. Itinerario religioso ai luoghi di San Pio, Grafiche Grilli, Foggia, 2009). La chiesa, infatti, nel corso dei secoli era divenuta fatiscente. Nei primi anni del ‘900 venne ampliata e riaperta al culto.

La chiesa-santuario conserva, dietro l’altare maggiore, la statua lignea raffigurante la Madonna della Libera, scolpita a mano da esperti maestri napoletani e molto venerata dal popolo pietrelcinese. «Incoraggio questa terra a custodire come un tesoro prezioso la testimonianza di San Pio da Pietrelcina: essa sia per ciascuno di voi uno stimolo a vivere in pienezza la vostra esistenza, nello stile della Beatitudini e con le opere di misericordia. La Vergine Maria, che voi venerate con il titolo di Madonna della Libera, vi aiuti a camminare con gioia sulla via della santità”», ha detto papa Francesco visitando Pietrelcina il 17 marzo 2018. La Madonna della Libera,  “la madunnella nostra” come la chiamava padre Pio e alla quale era molto legato come tutti i pietrelcinesi, è la patrona del paese. La Madonna aveva, nel 1854, liberato Pietrelcina da una epidemia di colera che si era fermata solo dopo aver portato in processione la statua per le vie cittadine.  P. Pio diceva «Dite a tutti che mi sono cresciuto ai suoi piedi».  Proprio all’altare dell’attuale santuario il futuro santo ha celebrato la sua prima messa, il 14 agosto 1910, quattro giorni dopo la sua ordinazione sacerdotale a Benevento.

A Pietrelcina la Madonna della Libera si festeggia due volte: il 3 dicembre e la prima domenica di agosto. In questa data molti pietrelcinesi che vivono fuori per ragioni di lavoro rientrano per i momenti della Festa. E in questa occasione la statua viene “vestita” da un  manto d’oro costruito con oggetti ex voto donati dai fedeli per le grazie ricevute. Le corone in argento dell’effige della Madonna e del bambinello sono state benedette nel 2005 da papa Benedetto XVI mentre nel 2018 papa Francesco ha donato una corona del Rosario all’effige sacra di Maria.

Molte le opere conservate nella Chiesa, a tre navate e a croce greca: un dipinto di Fryda Ciletta, che raffigura padre p. Pio in preghiera davanti alla statua della Madonna della Libera,  un ritratto di padre Pio in preghiera donato da uno dei più grandi ritrattisti del mondo, il Maestro Ulisse Sartini, eseguito ad olio su tela; una statua in bronzo raffigurante p. Pio dello scultore Peppino Volpe realizzata su una stele marmorea dell’architetto Lello Santillo e un reliquario di padre Pio. E poi il portone in bronzo con diversi bassorilievi che raccontano i principali avvenimenti che caratterizzano la devozione alla Madonna della Libera. Sul campanile con orologio un gallo di 60 cm risalente al 1892 realizzato dal maestro ramaio Abele Mandato.

 Raffaele Iaria

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