La devozione della MADONNA DELLA SUASIA a Civitella di Romagna (FC)

Gen 19 2021

La devozione della MADONNA DELLA SUASIA a Civitella di Romagna (FC)

La devozione della Madonna della Suasia a Civitella di Romagna

La devozione della Madonna della Suasia a Civitella iniziò dopo le apparizioni della madre di Cristo ad un pastorello, Pasquino di Martino da Vignale. Il 1° aprile 1556 il giovane si era fermato a recitare il rosario nella celletta posta alla confluenza del torrente Suasia con il fiume Bidente, in cui era custodita l’immagine mariana oggi venerata nel santuario: si tratta della Beata Vergine che tiene il bambino Gesù sulle ginocchia e lo istruisce mentre sfoglia un piccolo libro. La Madonna chiese a Pasquino di ottenere dai proprietari la concessione del terreno per edificarvi una chiesa. La Vergine apparve nuovamente il 15, il 22, il 25 e il 29 aprile. Il 4 giugno iniziò la raccolta delle offerte per la costruzione del santuario, con posa della prima pietra nel luglio dello stesso anno. Ci vollero ben 39 anni per completarne l’edificazione, fino alla consacrazione del 1595.

La chiesa scampò al grave terremoto del 1661 che distrusse Civitella e all’incendio del 1780 che bruciò tutto l’altare, tranne l’immagine sacra. Nel 1819 venne riconosciuta la Confraternita, a cui è affidato il santuario. Con pianta di croce greca, l’edificio occupa un’area di 454 metri quadrati ed è alto 32 metri. La cupola è sostenuta da quattro pilastri che si innervano ad archi a tutto sesto di 9 metri di diametro. La chiesa, restaurata dopo i danni di guerra, conserva sull’altare maggiore la venerata immagine della “Madonna col bambino”, un affresco del 1400 di autore ignoto, appartenente alla scuola toscana. Nel 2000 e nel 2003, l’edificio ha beneficiato di importanti interventi di recupero, tesi al rifacimento della facciata e del piazzale antistante.

Nel 2019, la Madonna della Suasia è risorta anche dal nuovo incendio divampato il 26 maggio 2014, proprio al termine della festa annuale. Il denso fumo e le fiamme, scaturite molto probabilmente da alcune candele lasciate accese, danneggiarono parte degli arredi e degli affreschi seicenteschi, che erano stati da poco restaurati. Fu distrutta anche una cornice del 1700 che si trovava a margine dell’altare

LE APPARIZIONI
Il dottor Papo già di Mongiardino Cocconi, esperto in diritto civile e canonico su incarico di Vincenzo De Nobili, detto padrone di Civitella, ebbe il compito di interrogare nella Rocca, il 27 maggio 1556, Pasquino di Martino da Vignale, circa le apparizioni della Beata Vergine Maria alla Maestà dell Avellaneta della Suasia.
Pasquino era un bambino poverissimo e mendicante che era solito ogni giorno, per devozione, servire la Messa nella chiesa di Civitella, poi andare a recitare il rosario presso la celletta in cui era custodita l’immagine della Vergine (la stessa che ora è conservata sull’altare maggiore del Santuario) presso la confluenza del torrente Suasia con il Bidente. Il punto esatto della collocazione della celletta rappresentato dall’incrocio dei bracci della croce che si possono vedere tracciati sul pavimento della Chiesa.

L’immagine custodita, oggi venerata nel santuario, è della Beata Vergine che tiene il bambino Gesù sulle ginocchia e lo istruisce mentre lui sfoglia un piccolo libro.

1 aprile 1556 – Mercoledì della settimana santa 1° apparizione
Pasquino come suo solito era sul punto di uscire dalla celletta dopo aver pregato ma venne trattenuto da una voce che lo chiamava dicendo: Vieni qua.
Pasquino si voltò verso l’altare da cui proveniva la voce e vide una donna giovane, piccola, con la veste azzurra, il velo bianco sulle spalle, la cuffia bianca con i merletti attorno che stava a sedere sull’altare senza appoggiarsi al muro tenendo le mani appoggiate sulla mensa.
Gli disse: Vai dal padrone di questa terra e chiedigli di darmi un pezzo di questa terra per fare una chiesa. Appena tu mi porterai la risposta ti parlerò ancora.
Il povero Pasquino, riportando i documenti, cadde malato e impaurito da quella visione non ne parlò con nessuno fatta eccezione con sua madre con la quale corse alla celletta a dire il rosario e fu subito guarito anche dalla momentanea cecità.

Mercoledì 15 aprile 2° apparizione
Pasquino uscito dalla Messa udì senza vedere la stessa voce che gli disse: “Se non mi porti la risposta non hai più nulla da fare qui”. Pasquino il 19 aprile si reca da donna Isabella, vedova Amaducci, (padrone della terra) e le racconta l’accaduto.
Ella gli risponde chiedendogli di aspettare il ritorno da Bologna del figlio maggiore Vincenzo Amaducci, che tornato il martedì seguente (21 aprile) cedette la sua parte di terra poichè della restante lui non poteva disporre in quanto era proprietà dei suoi fratelli. (Il terreno comprendeva cinque poderi che erano dell’Avellaneta, comprendente il podere sopra e sotto la Madonna e due che erano Belchiaro e il Santissimo. Il terreno non sarà sufficiente per cui verrà successivamente acquistato quello del Duca Calbetti.

Mercoledì 22 aprile 3° apparizione
Pasquino tornò alla Maestà e dopo aver recitato il rosario vide come l’altra volta la Madonna seduta sull’altare con la mano destra alzata nell’atto di benedizione, con il volto candidissimo che gli disse di farsi dare quella parte di terra appartenente a Vincenzo Amaducci e di cominciare presto la Chiesa che nulla sarebbe mancato. Pasquino le chiese se poteva vederla ogni giorno e Lei rispose che avrebbe potuto vederla il Mercoledì e il Sabato. Dopo questa apparizione Pasquino tornò da Vincenzo Amaducci il quale gli rinnovò il consenso di usare il terreno.

Sabato 25 aprile 4° apparizione
Tornato alla celletta, Pasquino rivide la Madonna appoggiata all’altare con le braccia alte aperte e le palme distese in modo benedicente che gli disse di invitare al digiuno la popolazione il Mercoledì , il Venerdì e il Sabato e di pregare Cristo affinchè sostenesse il mondo perchè Lei non ne poteva più.

Mercoled 29 aprile 5° apparizione
Durante la mattina una processione di fedeli si recò alla Maestà dove si celebrò la Santa Messa. Quando fu recitata l’orazione del popolo Ella apparve, con la mano destra levata in alto nell’atto della benedizione, solo a Pasquino senza dire nulla e scomparve. Da allora non è apparsa più, ma ha fatto e continua a fare molte grazie a chi la prega con devozione.

Rivista del Santuario: La Voce del Santuario della Beata Vergine della Suasia:

Storia del Santuario della Madonna della Suasia

Rivista del Santuario Beata Vergine della Suasia

Un commento

  • Mauro Spada 11 Agosto 2022 at 16:52

    Mi chiamo Mauro Spada e sono il figlio di Emilio, artista pittore restauratore intagliatore attivo a Forlì fino al 1959, anno della prematura morte. Dai suoi carteggi appena ritrovati mi risulterebbe che su commissione dell’ allora parroco avrebbe eseguito un trono per la Madonna (ne ho la foto). Esiste ancora? Oppure è andato perduto nell’ incendio? Grato delle notizie che potrete darmi, porgo distinti saluti. Mauro Spada, Faenza

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