Beato Giuseppe Allamano

Descrizione

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Chiesa del Beato Giuseppe Allamano

La chiesa pubblica della casa madre dei Missionari della Consolata, a Torino, Corso Ferrucci, 18, è chiamata “chiesa del Fondatore”, perché in una cappella laterale vi è il sepolcro del Beato Giuseppe Allamano. E’ un luogo santo, meta di pellegrinaggio, invito a sostare in preghiera e meditazione, come in un’oasi. Su tutto spicca il sarcofago di pietra d’Istria, scolpito da Giordano Pavesi in occasione della traslazione in esso della salma di Giuseppe Allamano, nell’ottobre 1938. Egli vi è raffigurato nell’atto di inviare i figli e le figlie nelle missioni, con l’iscrizione latina: “An-nunzieranno la mia gloria alle genti”. Lo ricopre una lastra di marmo lucido, con scolpito in lettere cubitali il nome: “Giuseppe Allamano”. Il sarcofago è come avvolto da una cupola bianca suddivisa da scanalature in quattro spicchi che richiamano l’universo, con evidente riferimento alla dimensione missionaria impressa dall’Allamano al suo ministero sacerdotale. Sul fondo una vetrata policroma in cui sono rappresentati (da sinistra di chi guarda): – il santuario della Consolata, rinnovato materialmente e pastoralmente dall’Allamano, luogo da cui irradiò la sua azione per 46 anni;
– L’icona della Vergine Consolata, da lui amata con tenerezza indicibile e a cui è convinto di dovere tutto;
– il mondo sormontato dalla croce, che richiama la passione del Beato per l’evangelizzazione delle genti;
– La figura di Giuseppe Allamano che, con il dito puntato sul mondo e la scritta sttostante: “Prima santi e poi missionari”, proclama la prerogativa indispensabile per essere evangelizzatori autentici;
– la casa madre dei Missionari collegata a quella delle Missionarie della Consolata, in cui è significato il suo carisma di Fondatore.
Le raffigurazioni della vetrata, che si riflettono come in uno specchio sulla lastra del sarcofago, illustrano i principali campi di attività e, insieme, gli ideali e il messaggio sempre attuale di Giuseppe Allamano: la Madonna e il mondo, la Chiesa e la Missione.
Si resta piacevolmente colpiti dalla sensazione di serenità che sprigiona da questo luogo. Il candore che circonda il sarcofago, inframmezzato dai vividi colori della vetrata e dal verde riposante delle piante disposte a semicerchio, dona un sentore di pace e di quiete, quasi una tregua spirituale nel tumulto della vita quotidiana. Veramente, come diceva S. Agostino: “Dio dona alla Chiesa i corpi dei santi come richiamo alla preghiera”.

Fonte: https://www.giuseppeallamano.consolata.org/index.php/conferenze-alle-missionarie/40-consolata/santuario-dellallamano/929-santuario-del-beato-gallamano

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