Madonna dell’Incancellata

Descrizione

Descrizione

In località “Casalini” o “Pozzo Antico” sorgeva una piccola edicola sacra dove era dipinta una immagine della Vergine che allatta il Bambino. Tale figuretta era di proprietà della famiglia Martinelli di Corinaldo che nel 1586 la donò all’Arciconfraternita del Gonfalone di Corinaldo già proprietaria della Chiesa di Santa Maria di Piazza.

La prima notizia circa la devozione alla Madonna dell’Incancellata risale al principio del 1500, a breve distanza dalla città, in una ridente vallata circondata da colli ubertosi, esisteva in fondo ad una via un’edicola, di quelle che il popolo chiamava “Figurette”, in cui si venerava un’immagine della Vergine Santissima, dipinta su un muro.

La Vergine tiene in braccio il suo bambino, che succhia il latte dalla mammella destra, detta dell’Incancellata da un semplice cancello che le stava dinnanzi. Lo storico corinaldese Cimarelli dice che verso la metà del 1500 quella semplice “Figuretta” fu ricoperta di una piccola tettoia allo scopo di proteggere la sacra immagine dalle intemperie che la deterioravano.

Intanto la fama si era sparsa anche nei paesi vicini da cui affluivano frequentemente pellegrinaggi.

Si costruì una vera cappella verso il principio del 1600, dietro iniziativa della “Confraternita del Confalone”, che del Santuario ne aveva assunto culto e direzione.

Nel 1625, a causa di alcune inondazioni, la cappella si dovette ricostruire per intero in un luogo più asciutto e sicuro.

L’afflusso sempre crescente di pellegrini, impose all’autorità il problema di una vera organizzazione e attrezzature dovute ad un santuario, nacquero quindi attigue alla cappella, costruzioni accessorie.

Prima una casa per il sacerdote cappellano che esercitava il ministero nel Santuario, poi un alloggio per i pellegrini al quale fu provveduto con la costruzione di un loggiato per riposo e ristoro.

Nel 1642 fu incorporato alla chiesa in modo da formare un tutt’uno.
Da un’acqua che scorre davanti alla porta e che ora sta raccolta in un pozzo, Maria Vergine cominciò a far scaturire tante grazie.

L’uragano della Seconda Guerra Mondiale che minacciava di travolgere nel suo turbine non solo tante vittime innocenti, ma l’intera città, grazie all’intercessione della Regina della Pace il progetto fu sgominato e le preghiere di tante spose e mamme hanno ottenuto la salvezza dei figli e dei mariti in guerra.

I reduci e i contadini della contrada hanno ricostruito il soffitto, tinteggiato la chiesa e ritoccato i quattro medaglioni dipinti alle pareti, quattro affreschi all’interno della cappella rappresentanti vari punti della storia del santuario: l’origine della chiesa, il Santuario al suo primo splendore, il passaggio del fronte, la popolazione e i reduci che rendono grazie alla Vergine della Pace.

Viene rifatto il pavimento in marmo su disegno dell’architetto Dominici e riparate le panche. In seguito sono stati eseguiti altri lavori di manutenzione sia nel presbiterio che nella sacrestia.

A seguito dei danni del terremoto del 1997, la Regione Marche ha eseguito urgenti lavori terminanti nel 2002.

Nel 2007 con i finanziamento della Sovraintendenza dei beni artistici di Urbino è stata restaurata e riportata all’antico splendore l’immagine della Madonna. Direttrice dei lavori la dottoressa Claudia Caldari, restauratore Isidoro Bacchiocca.

Alcuni storici e critici sostengono che sia stata dipinta da Giovanni da Crema, incardinato a Corinaldo, della scuola di Giovanni Santi, padre del famoso Raffaello.

Il Santuario avrebbe ancora bisogno di urgenti restauri, ma speriamo che la comunità di Corinaldo provveda a rendere il famoso tesoro, quel centro della spiritualità mariana che ha visto Santa Maria Goretti pregare davanti alla cara immagine.

di don Umberto Mattioli

Contatti

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  • Indirizzo
    VIA DELL'INCANCELLATA 60013 CORINALDO AN
  • Regione
    Marche
  • Location
    CORINALDO

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