Pasqua 2024

                                                                                 Ai Rettori e agli Operatori dei Santuari

            Carissimi,

            con gioia vi raggiungo, nel flusso dei pellegrini che spero numerosi, nei luoghi di grazia nei quali ogni giorno vi spendete per il popolo di Dio.

            La Pasqua imminente  ci porta nel cuore dell’anno liturgico, come dire, nei fondali insondabili dell’amore di Dio. La croce: amore che si dona senza riserve.  E se Dio arriva a morire per noi, come disperare della misericordia, come rassegnarci alla tristezza, come abbandonarci alla routine? La tomba vuota: con Gesù risorto, tutto risorge. Nei nostri Santuari questo annuncio deve vibrare di nuova intensità, sull’onda del Magnificat della Beata Vergine Maria e dei nostri Santi.

Il mondo che abbiamo intorno, senza voler esagerare nei toni oscuri, ci sta dando   segni inequivocabili di una tempesta epocale che, agli altri aspetti infelicemente “normalizzati” di declino  etico che scalza i cardini della famiglia e della vita, unisce le esplosioni rabbiose e sanguinose della guerra che insanguina diverse parti del pianeta. I nostri Santuari, nel paesaggio ecclesiale e sociale, sono  oasi e riserve di pace. Di essa dobbiamo distribuire a piene mani il segreto, e cioè Gesù che viene a farci riascoltare il saluto della prima Domenica di Pasqua: “Pace a voi”.

            Proviamo a farlo riecheggiare innanzitutto nelle nostre liturgie, in questo anno caratterizzato dall’impegno speciale della preghiera in preparazione al Giubileo. Proviamo a declinarlo nelle nostre catechesi, sostanziandole di Parola di Dio e di sapienza del cuore. Proviamo soprattutto a dirlo con la nostra testimonianza. Un sorriso accogliente incide a volte più di una catechesi.

Il “carisma” di ogni Santuario si rifranga nello “stile”  con cui ogni Santuario svolge la sua missione.  I Santuari, come spesso ci diciamo, e non senza ragione, devono essere davvero avamposti dell’evangelizzazione, agendo “in tandem” e a sostegno della pastorale parrocchiale, per frenare il declino della vita cristiana, che sembra inesorabile. Pensare di “riagganciare” la fede  della nostra gente, sui frammenti della “cristianità” perduta,  è ormai impossibile? Siamo forse nei “tempi supplementari”?  Sia pure! Ma non è mai troppo tardi provarci, se ci facciamo noi stessi  colmare dalla gioia e dalla freschezza della fede che vogliamo celebrare e comunicare.

            Auguri, carissimi. Augurandovi Buona Pasqua, mi pare di esprimere per voi la gratitudine della Chiesa e, in definitiva, del Risorto, che tanto si aspetta dal nostro impegno, e comunque lo benedice.

            Con l’affetto più cordiale

                                                                                                          + Domenico Sorrentino

                                                                                                               Assistente del CNS

Scarica la lettera: SANTUARI, PASQUA 2024, Messaggio augurale di S.E.R. Mons. Domenico Sorrentino