Nel 40° Convegno Nazionale del Collegamento dei Santuari, tenutosi al Santuario del Divino Amore di Roma, Sua Eccellenza Mons. Carlo Mazza, nostro Assistente Ecclesiastico, tenne questa bella relazione dal tema: “Il progetto pastorale della Chiesa italiana aperta alle problematiche dei Santuari”.
Il testo, di sorprendente attualità, inizia con la citazione del Profeta Isaia: “Li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul mio altare, perché il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli” (Is 56,7). Poi continua: “L’oracolo messianico del profeta Isaia fa pregustare gli eventi del tempo ultimo, colmi di gioia e di consolazione, ma altresì illuminanti per noi che viviamo con qualche trepidazione una singolare temperie multietnica, multiculturale e multireligiosa. In tal senso la prospettiva profetica ci induce ad aprire mente e cuore ai “segni” di Dio disseminati nell’attuale vicenda umana e, per quanto qui concerne, si fa promessa, per meglio intendere le nuove sfide poste alla Chiesa e, per assimilazione, ai Santuari”.
Poi approfondisce i seguenti argomenti: 1. Salire al santuario. Un’esperienza di vita. 2. La Chiesa in Italia e i santuari. 3. Il santuario “comunica la fede”. 4. Il santuario dal “volto missionario”. 5. Il santuario icona dell’accoglienza. 6. Il santuario via alla santità. 7. Il santuario segno di speranza.
La relazione termina cosi: “Il profeta prospetta un tempo messianico dove, una volta radunati tutti i popoli sul monte santo della casa di Dio, esploderà alla fine al gioia piena e duratura e una vita bella nella perfetta comunione e beatitudine della Trinità. Questo scenario finale prefigurato accende la speranza che deve certificare e qualificare il nostro cammino nel tempo presente, deve incentivare l’intelligenza e la volontà, deve suscitare energie creative e trasformanti.
Se il santuario è per definizione il luogo della speranza, nonostante tutti i segni contrastanti disseminati nella società, si leva come luce che dipana le tenebre invadenti nell’oggi, come sollecitazione a riprendere cammini interrotti, risvegliando le coscienze e le responsabilità del Vangelo, prospettando in modo attraente ed evidente nella fede l’esito finale della vita eterna.
Pare allora di poter dire che il disegno delineato dagli “Orientamenti” della Chiesa italiana confermi la visione del santuario prospettata e induca a “lavorare nella vigna del Signore” con rinnovato entusiasmo, in uno stile di comunione e missione, assecondando la voce dello Spirito che costantemente sprona, assiste e rafforza il nostro impegno apostolico e la nostra dedizione al Regno di Dio”.
Vi invitiamo a scaricare il file del testo della relazione:
Il progetto della Chiesa Italiana aperta alle problematiche dei Santuari di S. E. Mons Carlo Mazza