Natale 2020
Cari Rettori,
gli auguri per questo Natale 2020 affliggono l’anima e frenano la passione del cuore. Vivendo tempi di prova e di incredibile dissipazione dello spirito, tanto da avvertire un estraniante disincanto, la letizia ammagliante degli auguri si affievolisce in una convenienza insuperabile. E porta molta pena.
A me pare che avviene come se la pandemia ci avesse derubato, con un colpo proditorio, della bellezza e dello stupore di un evento che da duemila anni ci appartiene e che ha definito, fin dalle radici, il nostro esistere e il nostro sperare. Cioè l’avventura della vita e la storia del mondo.
Ma se si è stati debilitati da una feroce sventura, per noi Natale è pur sempre Natale, come si dice. Forse anche un Natale più desiderato e sentito, alla ricerca di un’esperienza “divina” di cui abbiamo bisogno per rinsaldare la fede nel Verbo di Dio fatto uomo. Ancora oggi la sua Luce creatrice è invocata su un’umanità smarrita e desiderosa di riscatto.
E so che voi Rettori possedete un riconosciuto carisma che vi rende maestri di coscienze segnate dalla sofferenza, capaci di un magistero e di una sensibilità idonei per condividere le precarietà del cuore e per accompagnare le vicissitudini dell’anima nel misterioso ambito del santuario dove il Signore manifesta la sua inesausta misericordia e la sua infinita tenerezza.
Vi auguro di essere testimoni infaticabili dell’amore e dispensatori di superiori certezze divine in una società affaticata e delusa.
Buon Natale!
+ Carlo Mazza, vesc. em. di Fidenza