MISERICORDIA ET MISERA: strumento importante per i nostri Santuari

Mar 06 2017

MISERICORDIA ET MISERA: strumento importante per i nostri Santuari

MISERICORDIA ET  MISERA: strumento importante per i nostri Santuari

Verbale dell’incontro di formazione CNS Emilia Romagna per i Rettori dei santuari e collaboratori svoltosi l’8 febbraio 2017, presso le Missionarie dell’Immacolata a Borgonuovo di Sasso Marconi – BO

Presenti: 14

1. Mons. Arturo Testi – Delegato Regionale – S. Luca BO
2. Don Massimo Bonetti – Galeata FC
3. Don Ferruccio Capuccini – Bonora RN
4. Don Giampaolo Burnelli – Poggio Piccolo Castel S. Pietro BO
5. Don Pierpaolo Sassatelli – B.V. del Soccorso BO
6. Padre Agostino – Boccadirio BO
7. Floriana Raoni – Boccadirio BO
8. Salvatore Loscerbo – S. Luca BO
9. Maurizio Ogliani Diacono – S. Luca BO
10. Carla Domenichini – S. Luca BO
11. Valentina Leonardi – S. Luca BO
12. Maria Vittoria Pallotti – S. Luca BO
13. Giancarlo Tassinari – S. Luca BO
14. Patrizia Mattioli – Segretaria CNS – S. Luca BO

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Accoglienza ore 10

Nella cappellina ci si trova tutti per iniziare la giornata con la recita dell’Ora Media. Inizio dell’incontro nella sala riunioni, con le seguenti riflessioni: Misericordia et Misera è la lettera apostolica di Papa Francesco cui Mons. Arturo fa riferimento per i suoi spunti di riflessione, la consiglia come strumento importante per i nostri Santuari in particolare per i Rettori dicendo ”…siamo chiamati a celebrare la misericordia, la riconciliazione. Noi siamo peccatori, ma la grazia ci precede sempre e assume il volto della Misericordia”. (punto 5 Misericordia et Misera) …Teniamo, pertanto, aperto il cuore alla fiducia di essere amati da Dio. Il suo amore ci precede sempre, ci accompagna e rimane accanto a noi nonostante il nostro peccato…..

Continua Mons. Arturo ”Quando io vado a confessarmi non sono io che decido, ma rispondo ad una chiamata del Signore, la conversione arriva dopo che abbiamo accolto il perdono, il pentimento, che ci arriva per mezzo della grazia. La conversione avviene anche per mezzo della carità che operiamo. Nel punto 5 (che vedete scritto sotto) ci sono tutti i punti salienti che competono direttamente noi sacerdoti nel confessionale: (punto 5 Misericordia et Misera)…accoglienti con tutti; testimoni della tenerezza paterna nonostante la gravità del peccato; solleciti nell’aiutare a riflettere sul male commesso; chiari nel presentare i principi morali; disponibili ad accompagnare i fedeli nel percorso penitenziale, mantenendo il loro passo con pazienza; lungimiranti nel discernimento di ogni singolo caso; generosi nel dispensare il perdono di Dio… Il sacramento della Confessione va preparato con cura, deve trovare il posto centrale nella vita cristiana, ci deve essere sempre la disponibilità dei sacerdoti a ricevere i peccatori pentiti, nella Pastorale dei Santuari deve esserci un posto centrale per il sacramento della Confessione.

Il Papa propone:
1. le 24 ore per il Signore (vedere punto 11)
2. Unzione degli Infermi (vedere punto 5)
3. Ministero della Consolazione (…volto della consolazione…vedere punto 13)

“Non lasciamoci mai rubare la speranza”, dice il Papa, “anche quando siamo messi a dura prova”.Prosegue Mons. Arturo dicendo che asciugare le lacrime è un’opera grande di carità e misericordia, è consolazione offerta ai fratelli, un abbraccio, una carezza, una preghiera o anche solo il silenzio quando non ci sono più parole per supplire al dolore dell’altro. Il silenzio è importante se non ci sono più risposte da dare all’altro, è molto importante stare vicino anche col silenzio, ma con la presenza accompagnata da abbracci o carezze, gesti di tenerezza che sostengono chi è nel dolore, insieme alla preghiera.

Il Papa dice di far crescere la cultura della Misericordia (vedere punto 18) le 14 opere sono artigianali, nessuna di esse è uguale all’altra ed ognuna ha un grande valore. Lo stesso messaggio del Papa per la prossima Quaresima 2017 è incentrato sulla Misericordia e ci dice: “ …. (punto 20…) La cultura della misericordia si forma nella preghiera assidua, nella docile apertura all’azione dello Spirito, nella familiarità con la vita dei santi e nella vicinanza concreta ai poveri. (In allegato trovate il testo ufficiale del Santo Padre per la prossima Quaresima) Ci precisa Mons. Arturo che la preghiera assidua non è solamente attivismo, ma si esprime anche nella Comunione dei Santi e nella carità ai poveri, la preghiera di intercessione è molto importante ed efficace.

Il Papa conclude posando lo sguardo sulla Madonna (punto 22) Su di noi rimangono sempre rivolti gli occhi misericordiosi della Santa Madre di Dio. Lei è la prima che apre la strada e ci accompagna nella testimonianza dell’amore. La Madre della Misericordia raccoglie tutti sotto la protezione del suo manto, come spesso l’arte l’ha voluta rappresentare. Confidiamo nel suo materno aiuto e seguiamo la sua perenne indicazione a guardare a Gesù, volto raggiante della misericordia di Dio.

Interviene don Giampaolo Burnelli e collega l’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium del Santo Padre Francesco (che consiglia a tutti di leggere) a Maria Stella della nuova Evangelizzazione, dove Maria è carezza e consolazione per tutti noi, come lo fu con Juan Diego in Messico (Madonna di Guadalupe).

Con lo Spirito Santo, in mezzo al popolo sta sempre Maria. Lei radunava i discepoli per invocarLo (At. 1,14), e così ha reso possibile l’esplosione missionaria che avvenne a Pentecoste. Lei è la Madre della Chiesa evangelizzatrice e senza di lei non possiamo comprendere pienamente lo spirito della nuova evangelizzazione (EG 284)

Don Giampaolo prosegue dicendoci: “io ho due seminaristi africani in Santuario che confrontano la loro Messa gioiosa e allegra, piena di canti allegri e unanimi, con la nostra che definiscono “triste” e ci inducono a mostrarci più gioiosi nel dimostrare la nostra fede, così da dimostrare agli altri la nostra gioia nel credere.

Ci indica anche che l’Esortazione termina proprio con la preghiera a Maria:

Vergine e Madre Maria, tu che, mossa dallo Spirito, hai accolto il Verbo della vita nella profondità della tua umile fede, totalmente donata all’Eterno, aiutaci a dire il nostro “sì” nell’urgenza, più imperiosa che mai, di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.

Tu, ricolma della presenza di Cristo, hai portato la gioia a Giovanni il Battista, facendolo esultare nel seno di sua madre. Tu, trasalendo di giubilo, hai cantato le meraviglie del Signore. Tu, che rimanesti ferma davanti alla Croce con una fede incrollabile, e ricevesti la gioiosa consolazione della risurrezione, hai radunato i discepoli nell’attesa dello Spirito perché nascesse la Chiesa evangelizzatrice.

Ottienici ora un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte. Dacci la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della bellezza che non si spegne.

Tu, Vergine dell’ascolto e della contemplazione, madre dell’amore, sposa delle nozze eterne, intercedi per la Chiesa, della quale sei l’icona purissima, perché mai si rinchiuda e mai si fermi nella sua passione per instaurare il Regno.

Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia e dell’amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce.

Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi. Amen. Alleluia.

Don Giampaolo termina il suo intervento con una domanda rivolta ai Rettori presenti, in quanto dopo aver letto l’esortazione si è trovato nella condizione di dover rispondere affermativamente ad una richiesta di Battesimo nel suo Santuario di Poggio (Castel San Pietro BO) che altrimenti non avrebbe accolto. Sono molti i genitori cristiani che chiedono il sacramento del Battesimo per i loro figli nei Santuari. Cosa rispondere?

Padre Agostino interviene dicendo che i Matrimoni e i Battesimi nel suo Santuario di Boccadirio in quanto alle richieste, sarebbero miriadi e quindi non li possono fare, ma è a discrezione delle diverse situazioni, certo va fatto un percorso di fede e di catechesi che accompagni questi due importanti sacramenti. Padre Agostino si fa invece “scrupolo” per il sacramento dell’Unzione degli Infermi che per obbedienza non vorrebbe fosse dato con superficialità di chi lo riceve, lo ritiene un sacramento importantissimo da amministrare e da rendere noto.

Interviene Patrizia Mattioli che riporta le sue esperienze personali dicendo:”mia madre che lo ha ricevuto tre volte, ogni volta ne ha avuto un beneficio in salute sia fisica che spirituale; uno zio non credente a cui è stato amministrato in fin di vita ne ha avuto un ultimo sprazzo di lucidità ed ha ringraziato il “reverendo” che glielo ha amministrato, ed anche altre persone che dopo averlo ricevuto, ne hanno tratto grande consolazione….. Essendo un Sacramento mi vien da dire che agisce comunque, anche se la persona non ne conosce bene il significato, certo è da approfondire e spiegarne sia le condizioni sia gli effetti che gli sono propri, lo ritengo veramente importante perché ho capito che è un sacramento non solamente legato alla morte o alla salute fisica, ma agisce anche e soprattutto nell’anima, consolando e guarendo anche da quelle malattie spirituali che ci opprimono il cuore e la mente e che a volte ostacolano il percorso di fede”.

Don Giampaolo lo approva con forza evidenziando che infermi significa non fermi, non stabili per cui anche tutte le persone che non hanno una stabilità nella Chiesa, se lo chiedono, è consigliabile concederlo.

Don Ferruccio racconta che i suoi parrocchiani erano legati all’antica tradizione dell’olio benedetto della lampada nel suo Santuario di Bonora, così si è sentito di fare una approfondita catechesi nella quale spiegava e consigliava l’Unzione degli Infermi al posto dell’olio della lampada, facendo presente che il primo non è un sacramento e viene usato da soli, mente l’Unzione è appunto Sacramento e viene amministrato da un sacerdote, i parrocchiani hanno cambiato idea e ora viene somministrato a chi ne necessita o lo richiede, anche se don Ferruccio lo esclude alle persone che nella lucidità lo hanno rifiutato esplicitamente, qualora i parenti lo richiedano nel caso che le stesse si ritrovano in coma o con malattie dove non c’è più lucidità.

Padre Agostino ricorda padre Efrem (sacerdote Dossettiano che per anni lo ha amministrato in Chiesa a Bologna a tante persone, spiegandone le condizioni e gli effetti) e dice che Gesù andava sempre dai malati si “buttava” sempre, senza valutare troppo le condizioni e le situazioni, va considerato che le persone sono molto sensibili riguardo questo punto, quello della salute psicofisica, inoltre l’Unzione è un sacramento che richiede meno condizioni degli altri sacramenti per poter essere ricevuto, quindi in teoria più accessibile.

Maurizio Ogliani ricorda Don Ivo Manzoni che come sua impostazione pastorale prevedeva e consigliava il sacramento dell’Unzione degli infermi e si valeva molto dell’aiuto dei Diaconi e Accoliti nella sua missione sacerdotale, Maurizio ci fa sapere che è precluso ai Diaconi poterlo amministrare, quando invece la Comunione è un sacramento che possono portare, fa notare quindi la sua perplessità, ma ovviamente si attiene all’obbedienza.

Carla Ogliani con la sua esperienza nell’Ufficio Famiglia, interviene come laica e nomina l’Amoris Laetitia dicendo che Papa Francesco, per azione dello Spirito Santo, ci fa tornare un po’ indietro nel tempo, nel conteso della famiglia, vero luogo d’amore. “Nella mia riflessione dal punto di vista catechistico” dice Carla, “ricordo che una volta si andava al Rosario e alla Santa Messa tutti i giorni nelle famiglie, nella mia in particolare dato che era molto credente, i contenuti e benefici spirituali che si ottengono dai sacramenti sono enormi, bisogna recuperare questi sacramenti, renderli manifesti e quindi conosciuti nelle loro caratteristiche e nei loro contenuti, perché da sempre Gesù guarisce le malattie fisiche, Gesù guarisce le malattie spirituali e Gesù libera dal demonio”. A volte la radicalità con cui viviamo il Vangelo diventa il nostro nido di protezione, ma anche di errore, che ci induce al peccato di starne lontani quando chiede un impegno che ci sembra più grande di quanto possiamo dare”.

Padre Agostino interviene consigliando anche l’uso dei nuovi mezzi di comunicazione, ad esempio la prenotazione via mail per l’Unzione degli Infermi, così da anticiparne una spiegazione riguardo a cosa è e cosa opera e permettere poi di riceverlo con consapevolezza, dando così opportunità a più persone di poterlo ottenere.

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Vi incollo qui di seguito uno scritto che Padre Agostino mi ha inviato successivamente in quanto, per motivi di tempo, non era riuscito a fare questo intervento durante il CNS. Li ha definiti due semplici pensieri. Il primo riguarda il sacramento della Confessione.

In questi anni si è scritto tantissimo e si è presentata la celebrazione del sacramento in vari modi. Tuttavia, come dice anche il vecchio proverbio, “l’ottimo può divenire nemico del bene”. La Confessione, come la santa Comunione, è un sacramento da celebrare frequentemente, proprio per togliere dal cuore, con prontezza, il peccato quando si affaccia alla porta della nostra vita. Attendere un anno o vari mesi è una “eternità” dal punto di vista della vita spirituale in Grazia di Dio. D’altra parte, essenziale al sacramento è il pentimento sincero, l’accusa dei peccati gravi e dei peccati veniali più “significativi”, l’Assoluzione ed il proposito di vita nuova. Per questo, avrei voluto proporre di concentrarci sull’essenziale. Non è necessario, in ogni Confessione, raccontare tante cose o sentire dei trasporti emotivi particolari. Insegniamo la Confessione frequente, ma essenziale, affinché i penitenti ed i confessori possano, con facilità, ricevere e dispensare la Grazia di Dio nelle anime. La santità della vita cristiana è fondata sulla Parola di Gesù: “Rimanete in Me ed Io in voi”. Da questa unione spirituale e continua con Gesù provengono i frutti di opere, apostolato e vita nuova. Ma quando questa comunione con Cristo viene interrotta dal peccato grave, o fortemente indebolita dal peccato veniale, la cosa più urgente che rimane è correre dal ministro di Cristo affinché ci vengano tolti i macigni dal cuore ed in noi torni a fluire la linfa vitale della Grazia di Dio nell’anima.

Il secondo pensiero riguarda il ruolo dei movimenti ecclesiali nei Santuari. Io ho conosciuto e frequentato vari movimenti della Chiesa. In ognuno di essi ci sono doni diversi. Tra questi, alcuni sono più in sintonia con la spiritualità dei santuari. Penso, ad esempio, all’Unitalsi ed al Rinnovamento dello Spirito. Io proporrei un collegamento tra i Santuari ed i movimenti. Il pellegrinaggio è importante, ma a volte rischia di non avere un seguito se non c’è la continuazione nella vita quotidiana. Purtroppo, nelle nostre parrocchie è un po’ raro trovare degli itinerari spirituali. Se i movimenti si facessero conoscere attraverso dei tempi di servizio nei nostri Santuari ritengo che sarebbe un vantaggio per tutti: i Santuari, i pellegrini ed i movimenti stessi.

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Carla riprende la parola dicendo che non abbiamo la consapevolezza di quanto ci sia bisogno di guarigione, sia fisica che spirituale, i due sacramenti della Confessione e Unzione degli infermi sono veicolo grande di guarigione, sono veramente due sacramenti da evangelizzare cioè da far conoscere.

Don Giampaolo cita il testo di San Giacomo “« Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati » (Gc 5,14-) e ricorda che

Don Divo Barsotti sosteneva che il sacramento concede il “Lumen Gloriae” (che è una grazia particolarissima ed elevatissima dell’esperienza “diretta”) cioè la Luce di Dio, e diceva che era determinante ricevere l’Unzione degli infermi o Estrema Unzione in punto di morte. Molto importante è anche l’Indulgenza Plenaria in punto di morte che si ottiene con il Viatico.

Interviene a tal proposito Don Pierpaolo Sassatelli di cui da una testimonianza che gli è rimasta come ricordo bellissimo, capitato una sola volta nel suo ministero sacerdotale, quando ha amministrato il Viatico ad una donna semplicissima ma di grande fede, che chiese di essere accompagnata nell’ultimo viaggio verso la morte, con grande consapevolezza di quello che stava ricevendo; si può legare questo particolare fatto a questo anno, il 2017 che vede il X Congresso Eucaristico Diocesano della città di Bologna, essendo la Comunione il contatto stesso con Dio.

Don Pierpaolo prosegue toccando il tema della problematicità delle confessioni, soprattutto nel suo Santuario essendo vicino alla stazione è molto frequentato da barboni che vogliono solo parlare e chiedono soldi, ma anche bambini e genitori che non sanno cos’è realmente questo sacramento, inoltre si è perso il senso del peccato e non è facile dire le cose chiare con tenerezza, ci vuole molta pazienza e indirizzare le persone in un cammino da intraprendere, don Pierpaolo sostiene che è molto importante l’accoglienza la quale fa ritornare le persone e pian piano le avvicina a Dio.

Mons. Arturo in conclusione aggiunge:” Gesù dice guai a chi si scandalizza di Me…” tante volte lo facciamo per restare nella legalità, ma quando il Signore manda, ci invia con questo compito, annunciare il Vangelo e guarire gli infermi.

Si termina l’incontro con le proposte:
• il prossimo incontro estivo del CNS si terrà il 10 luglio 2017 al Santuario Madonna di Bonora (Montefiore Conca RN)
• altra proposta di don Giampaolo Burnelli, il quale sente il disagio della mancanza di un Arcivescovo e dei Vicari agli incontri del Collegamento Santuari, sostenendo che i santuari sono importantissimi per il popolo di Dio, ma sono scollegati dalla Pastorale non essendoci rappresentanti, invece sono frequentatissimi per cui andrebbero considerati di più. La sua proposta concreta consiste nel chiedere al Vescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi di fare per noi una preghiera che accolga le famiglie, i giovani, le vocazioni, così da poterla usare in tutti i santuari.
• ore 12:30 pranzo insieme e saluti finali.

Patrizia Mattioli
segretaria del Collegamento Nazionale Santuari
Emilia Romagna

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