Descrizione
La costruzione di questo santuario fu pensata nel 1753 anno della beatificazione di fra Giuseppe Desa.
Nel 1754, dopo una serie di incomprensioni tra alcuni privati e l’Universitas, su disegno del copertinese Adriano Preite, si dette inizio ai lavori. Fu necessario abbattere un tratto di mura, la chiesa di San Salvatore e la misera dimora di donna detta “la Carlangiana”. Come si leggeva in un’epigrafe scomparsa, la chiesa fu terminata nel 1758.
L’edificio è a pianta centrale e coperto a volta. Nel 1872 fu ingrandito con la realizzazione dell’attuale vano absidale. Un’iscrizione sulla parte esterna dell’abside rimanda al costruttore Quintino Lupo. Il suo interno è sobrio, elaborato da eleganti stucchi, contrapposto ad una facciata concava, di media elevatura, ma sinuosa per i grandi moduli e le volute in carparo.
La chiesa ha tre altari. Quello maggiore, rifatto nel 1845 (ma quello attuale è del 1965), dal papa Pio IX fu insignito nel 1873 del privilegio di altare “quotidianamente e perpetuamente privilegiato“. Il secondo altare, a destra, inizialmente era dedicato alla Madonna del Carmine; dal 1930 è dedicato all’Immacolata. Il terzo altare, a sinistra, ora dedicato a S. Francesco d’Assisi (1930), era di San Salvatore, in ricordo dell’antica chiesetta demolita nel 1754.
Nel 1930, dopo la lunga assenza a causa delle soppressioni napoleoniche e dell’Unità d’Italia, i Frati Minori Conventuali fecero ritorno a Copertino, e ad essi fu affidata la cura del Santuario dal vescovo Muller. Accanto alla chiesa i confratelli del santo costruirono il nuovo convento ed il seminario serafico.
All’interno del Santuario vi sono numerose reliquie del Santo, tra cui il cuore, giunto a Copertino da Osimo il 7 aprile 1953 e custodito nella Stalletta in cui egli nacque 4 secoli fa.
Contatti
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